Famiglia
Chinino addio, è lora dellartemisia
Sigma tau. Collaborazione fra quattro partner / Un programma per lo sviluppo clinico e industriale di farmaci basati sullerba medicinale
di Redazione
La malaria è responsabile ogni anno della morte di un milione di persone (dati Oms), per la stragrande maggioranza si tratta di bambini dell?Africa subsahariana al di sotto dei 5 anni e di donne in gravidanza. Le terapie a base di combinazioni con artemisinina sono ritenute tra gli strumenti più innovativi ed efficaci. Il loro utilizzo, però, è limitato da una difficoltà di uso da parte del paziente, a causa dell?elevato numero di compresse necessarie per il trattamento e anche perché l?assunzione deve seguire un pasto grasso (una contraddizione in termini se pensiamo all?Africa), e dal costo tuttora troppo elevato. Tuttavia è questa la direzione in cui sta andando la ricerca. Anche quella avviata da SigmaTau. L?azienda farmaceutica italiana, infatti, da due anni coordina un programma insieme alla Chongqing Holley Holding, azienda farmaceutica cinese che possiede la filiera dell?erba medicinale artemisia, all?università di Oxford e Medicines for Malaria Venture. I quattro partner stanno lavorando allo sviluppo clinico internazionale ed industriale di questo nuovo preparato che si chiamerà Eurartekin®. L?obiettivo è quello di renderlo disponibile prima possibile soprattutto in quei paesi dove l?infezione da malaria rasenta la pandemia. Non solo: il farmaco avrà un prezzo che lo renderà accessibili a larghi strati di popolazione.
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