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Ciad, agenzie Onu costrette a evacuare

L'Unhcr e altre agenzie trasferiscono gran parte del personale a causa del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza

di Redazione

La già fragile situazione dei rifugiati nel Ciad orientale sta diventando sempre più difficile. Il deteriorarsi delle condizioni di sicurezza nell’area sta costringendo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) a cercare mezzi alternativi per assistere i rifugiati, dal momento che l’Agenzia – al pari delle altre agenzie delle Nazioni Unite attive nell’area – sta riducendo al minimo indispensabile il personale presente nelle regioni settentrionali di Bahai, Iriba e Guereda. In queste aree si trovano sei campi che ospitano complessivamente circa 110mila rifugiati originari del Darfur. La maggior parte degli operatori internazionali e locali delle agenzie ONU presenti in queste aree sarà trasferita nel corso dei prossimi giorni ad Abeche, il principale centro urbano del Ciad orientale, o nella capitale ciadiana N’Djamena.

Venerdì scorso nella città di Guereda si è verificato un incidente: nel corso di attività militari quattro uomini armati si sono introdotti nel compound dell’UNHCR, minacciando il personale e rubando due veicoli. L’episodio testimonia la precarietà delle condizioni di sicurezza in cui lavora il personale dell’Agenzia. Il precedente fine settimana, inoltre, i depositi dell’UNHCR e del Programma Alimentare Mondiale (WFP) ad Abeche erano stati saccheggiati, nel corso dei disordini che hanno avuto luogo quando i ribelli ciadiani hanno occupato la città e successivamente le forze governative ne hanno ripreso il controllo.

L’UNHCR prevede di mantenere una presenza minima in ognuno dei tre uffici a Bahai, Iriba e Guereda, in modo da assicurare la continuità nell’assistenza ai rifugiati ed il monitoraggio della situazione. Abeche sarà utilizzata come base dalla quale inviare – non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno – nei campi delle aree settentrionali team mobili di operatori dell’UNHCR e di organizzazioni non governative partner per brevi missioni di due giorni.

Le agenzie delle Nazioni Unite stanno collaborando con i loro partner per far sì che nei campi continuino ad essere garantiti i servizi essenziali, come cure mediche, accesso all’acqua e distribuzione del cibo. Inoltre, stanno per essere attivati piani d’emergenza che prevedono la distribuzione anticipata di scorte, affinché i sei campi maggiormente colpiti dalla riduzione del personale possano essere autonomi per circa un mese. Queste misure sono state avviate ieri nei campi di Mile e Kounoungo, nei pressi di Guereda. Team di operatori umanitari stanno incontrando i leader dei rifugiati per aggiornarli sulla riduzione del personale e sulle le misure necessarie affinché i campi continuino a funzionare. Per mantenere le attività di assistenza di base nei due campi di Mile e Kounoungo sono necessarie circa 54 persone. Queste mansioni verranno svolte dal personale di organizzazioni partner e da rifugiati appositamente designati. Le stesse misure stanno per essere adottate per i campi che si trovano nei pressi di Bahai e Iriba.

Finora, dal 26 novembre, oltre 200 operatori umanitari sono stati trasferiti da Abeche. Altri 10 operatori dell’UNHCR e 185 operatori di organizzazioni non governative operanti a Guereda stanno per essere trasferiti. Nel frattempo l’UNHCR ha recuperato almeno il 50 per cento degli aiuti umanitari che erano stati sottratti dal deposito principale ad Abeche in seguito all’attacco dei ribelli alla città, il 25 novembre scorso. Si stima che siano stati rubati aiuti umanitari per un valore di 1,3 milioni di dollari. I beni sono stati recuperati in seguito alla sensibilizzazione della popolazione e delle ricerche casa per casa da parte delle autorità.

Nella parte nord del Ciad orientale, l’UNHCR e le organizzazioni partner assistono circa 110mila rifugiati originari del Darfur in sei campi. Si tratta dei campi di: Oure-Cassoni, che ospita 26.300 rifugiati e si trova nei pressi di Bahai; Iridimi (17.100), Touloum (22mila) e Am Nabak (16.500), presso Iriba; Mile (15.300) e Kounoungo (11.800), vicino Guereda.

Complessivamente nel Ciad orientale si trovano 218mila rifugiati provenienti dalla regione sudanese del Darfur in 12 campi. Nella stessa regione si trovano anche circa 90mila sfollati, mentre il Ciad meridionale accoglie circa 46mila rifugiati provenienti dalla Repubblica Centrafricana.

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