Famiglia

Ciad: Arche de Zoé, l’Acnur chiede ritorno a casa dei bambini

Intervento del vice Alto Commissario Onu per i rifugiati Johnstone sul caso del rapimento dei bambini ciadiani

di Redazione

I piccoli ciadiani coinvolti nel presunto tentativo di rapimento in Francia ad opera dell’ong “Arche de Zoé” devono ritrovare al più presto le loro famiglie. Lo ha detto il vice Alto Commissario per i Rifugiati, L. Craig Johnstone, che questa sera porta a termine una missione di tre giorni e mezzo in Ciad, la maggior parte dei quali trascorsi nella parte orientale del paese dove l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) gestisce una dozzina di campi profughi che ospitano circa 240mila sudanesi provenienti dalla martoriata regione del Darfur.

Johnstone sabato, ad Abeche, ha visitato l’orfanatrofio dove si trovano attualmente i 103 bambini al centro del presunto tentativo di rapimento. Il vice Commissario ha dichiarato che è urgente che i bambini ritrovino le proprie famiglie nel più breve tempo possibile. Anche se ricevono le cure e l’attenzione necessari, è ovvio che sentono la mancanza delle famiglie e che hanno bisogno di ritornare presto a casa per evitare ulteriori traumi. Johnstone ha incontrato 82 bambini, tra cui uno di un anno, e 21 bambine.

I bambini vanno dall’età di un anno a quella di dieci, anche se la maggior parte sono compresi tra i tre e i cinque anni. Sono nelle mani di Action Sociale, un gruppo ciadiano, e dell’UNHCR, della Croce Rossa ciadiana, dell’UNICEF e di un team di volontari locali. Secondo quanto riferisce l’Unhcr, alcuni genitori dei bambini, che hanno dichiarato di non aver mai saputo che i bambini sarebbero stati portati in Francia dall’organizzazione non governativa Children Rescue/Arche de Zoe, hanno raggiunto Abeche dalle cittadine lungo il confine con il Sudan e non vedono l’ora di potersi ricongiungere con i propri figli.

Johnstone ha ammesso che il processo per rintracciare le famiglie deve essere accurato e che ci vorrà del tempo, ma una volta che i genitori e le famiglie sono stati individuati, il ricongiungimento dovrebbe essere rapido in modo da tutelare gli interessi dei bambini. Le autorità ciadiane stanno ancora discutendo sui modi attraverso cui realizzare i ricongiungimenti familiari.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.