Formazione
Ciad, i rifugiati del Darfur non saranno rimpatriati
Il Presidente Idriss Deby Itno ha assicurato che il Ciad non ha nessuna intenzione di rimandare i circa 200mila rifugiati nei violenti e insicuri luoghi di origine
di Redazione
In seguito ai disordini che hanno avuto luogo in Ciad nei giorni scorsi, nella giornata di lunedi i rifugiati provenienti dalla regione del Darfur in Sudan e attualmente residenti a est del paese hanno appreso con soddisfazione che il Ciad non ha intenzione di rimpatriarli forzatamente. Pur essendo ancora preoccupati per le recenti agitazioni politiche e i combattimenti che hanno avuto luogo in Ciad, i loro timori di venire espulsi si sono ridimensionati in seguito alla conversazione di domenica sera tra l’Alto Commissario per i Rifugiati Antonio Guterres e il Presidente Idriss Deby Itno, durante la quale quest’ultimo ha assicurato che il Ciad non ha nessuna intenzione di rimandare i circa 200mila rifugiati nei violenti e insicuri luoghi di origine.
Nel corso della conversazione telefonica, il Presidente Deby ha espresso la propria preoccupazione per le difficoltà incontrate nell’assicurare condizioni di sicurezza sia ai rifugiati che alle organizzazioni umanitarie che li stanno aiutando. Le recenti condizioni di insicurezza hanno spinto l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e i propri partner, così come altre organizzazioni delle Nazioni Unite, a trasferire fuori dal Ciad il personale non essenziale. Finora, circa 35 operatori dell’UNHCR su un totale di 280 tra personale nazionale e internazionale sono stati mandati a Yaoundé in Camerun a bordo di due voli delle Nazioni Unite – uno decollato dalla capitale e l’altro da Abeche a est del paese. L’UNHCR sta attualmente cercando di trovare il giusto equilibrio per continuare a fornire i servizi fondamentali ai rifugiati nei campi, che si sentono rassicurati dalla presenza dell’Agenzia, e allo stesso tempo assicurare condizioni di sicurezza ai propri operatori. Pur proseguendo con questa politica, non sono attualmente previsti altri voli di evacuazione
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