Mondo
Ciad: ribelli ammettono sostegno Sudan
Alcuni comandanti dei circa 200 ribelli ciadiani autori di fallito colpo di Stato lo scorso 13 aprile, ammettono sostegno finanziario e militare di Khartoum
di Redazione
I ribelli del Fronte unito per il cambiamento (Fuc) che hanno tentato lo scorso 13 aprile la presa di N’Djamena, capitale del Ciad, sono stati aiutati dalle forze di sicurezza sudanesi. A confessarlo sono alcuni dei 200 miliziani fatti prigionieri dalle truppe franco-ciadiane e interrogati dalla delegazione dell’Unione africana giunta in Ciad per indagare sul fallito golpe e sulla veridicita’ delle accuse di sostegno alla rivolta mosse dal presidente Idriss Deby al governo sudanese. Accuse sempre smentite con forza dal regime di Khartoum. ”I funzionari dell’intelligence sudanese sono i nostri contatti – ha ammesso Adoum Maratis, un comandante dei ribelli originario della Repubblica centrafricana – Sono sempre vestiti con abiti civili, ci hanno garantito trasporto e comunicazioni, eravamo ben equipaggiati”. Maratis ha anche raccontato di essere stato reclutato a Khartoum nel corso di un vertice con il leader della rivolta ciadiana, Mahamat Nour, ex ufficiale delle truppe regolari di N’Djamena.
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