Famiglia

Ciai e Kairòs, un’alleanza per far crescere l’affido

Le competenze nell'affiancamento delle famiglie adottive del Centro Italiano Aiuti all'Infanzia da oggi, in Lombardia, saranno a disposizione anche dell'affido. Parte una collaborazione tra Ciai e Kairòs

di Redazione

Bambini e ragazzi in condizione di “semi-abbandono permanente”, che non sono giuridicamente adottabili ma per cui non è previsto un rientro nella famiglia d’origine; oppure minori adottabili, ma per i quali non si trova una famiglia a causa della complessità delle loro storie personali o delle loro esigenze specifiche. Per loro nasce la nuova collaborazione fra Ciai e Kairòs, una sinergia che vuole ampliare i servizi offerti alle famiglie affidatarie. La data scelta per l’avvio ufficiale di questa collaborazione non è casuale: proprio all’indomani del giorno in cui nel 1983, fu promulgata la Legge 184 che regolamenta in Italia l’adozione e l’affido.

Ciai nel 1968 è stato il primo soggetto in Italia a fare adozioni internazionali: «Fin dalla sua nascita, quasi 60 anni fa, Ciai si è posto l’obiettivo di consentire ad ogni bambina e ogni bambino la possibilità di crescere in una famiglia», afferma il presidente Paolo Limonta. In un momento storico in cui i numeri delle adozioni internazionali sono drasticamente calati, «crediamo di dover mettere a frutto la lunga esperienza nell’adozione aprendoci anche all’affido, inteso come una valida alternativa alla permanenza in comunità. Siamo particolarmente felici di questa nuova partnership con Kairòs che permetterà di offrire una risposta concreta ai bisogni specifici di tante bambine e tanti bambini, grazie anche alla presenza dell’équipe Ciai, esperta nel sostegno e nel supporto clinico alle famiglie». 

Kairòs è nata nel 2013 ed è specializzata nell’affido familiare di minori adolescenti. Sostiene le famiglie affidatarie con percorsi di formazione, supporto educativo e reperibilità attiva 24 ore su 24 del “Tutor Kairòs”, una figura che affianca famiglie e ragazzi allo scopo di ridurre il rischio di fallimento dell’affido. Monica Neri, presidente di Kairòs, dichiara: «Siamo soddisfatti di mettere a disposizione di Ciai le nostre competenze e la nostra esperienza maturata in oltre dieci anni di attività. Il Percorso Kairòs ha dimostrato negli anni che funziona bene, con un adeguato e continuativo supporto è possibile la costruzione di duraturi legami tra famiglie e minori che sarebbero destinati a rimanere in comunità definitivamente. Questa importante collaborazione rappresenta una opportunità per offrire nuove e concrete possibilità per un futuro sereno ai tanti ragazzi e ragazze che da anni vivono lontano dal calore di una vera famiglia».

La collaborazione si concretizzerà inizialmente con la realizzazione di percorsi di affido in Lombardia, a cura di Kairòs, che potrà contare sulle competenze e sulla presenza di Ciai per garantire un supporto completo e integrato sia alle famiglie affidatarie che ai minori e alle minori. 

Questa collaborazione – sottolinea lo psicologo e psicoterapeuta Marco Chistolini, che è responsabile scientifico di Ciai e supervisore tecnico di Kairòs – «testimonia l’impegno congiunto di due importanti realtà nel promuovere l’affido familiare come risorsa preziosa per garantire il diritto di ogni bambina e ogni bambino a crescere in un ambiente familiare affettuoso e stabile, anche quando il rientro nella famiglia d’origine non è possibile».

Foto di Aedrian Salazar su Unsplash

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