Welfare

Cina: amnesty denuncia nuova violazione diritti civiili

A Hu Jia, atttivista di Pechino, continua a essere negata la possibilità di vedere il suo avvocato e la sua famiglia e di ricevere le cure mediche necessarie.

di Redazione

Amnesty international prosegue la sua mobilitazione in favore dell?ennesimo difensore dei diritti umani perseguitato dalle autorità cinesi. Il 28 gennaio Hu Jia, un attivista di Pechino, e? stato formalmente incriminato per ?incitamento alla sovversione?. A Hu Jia continua a essere negata la possibilità di vedere il suo avvocato e la sua famiglia e di ricevere le cure mediche necessarie per la sua infezione da epatite B. Sua moglie, Zeng Jinyan, e? agli arresti domiciliari insieme al loro bambino appena nato. Non le e? permesso lasciare la sua abitazione e la linea telefonica e la connessione su Internet sono state tagliate. L?incriminazione di Hu Jia, dopo mesi di arresti domiciliari e 30 giorni di carcere preventivo, ?pare una mossa per interrompere le sue attività pacifiche in difesa dei diritti umani e impedirgli di denunciare le violazioni che si perpetuano in Cina, a sei mesi dall?inizio dei Giochi olimpici di Pechino?. Rappresenta, secondo Amnesty, ?un chiaro avvertimento agli altri attivisti, affinché non intraprendano azioni simili?. Prima della sua incriminazione, Hu Jia aveva pubblicamente espresso preoccupazione per le violazioni dei diritti umani commesse dalla polizia di Pechino, tra cui gli arresti di attivisti, avvenuti senza le necessarie procedure legali.

La campagna ?Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani in Cina? e? on line su www.amnesty.it/pechino2008

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