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Cina: “dispiacere” del Vaticano per ordinazioni non autorizzate

Le ordinazioni irregolari sono ''una grave ferita all'unita' della Chiesa, per la quale sono previste severe sanzioni canoniche''.

di Redazione

Il papa ha appreso ”con profondo dispiacere” la notizia di alcune ordinazioni episcopali in Cina senza autorizzazione, ma qual che piu’ conta e’ mettere in luce la grave violazione della liberta’ religiosa che tali ordinazioni imposte comporta e gli intralci al dialogo che tali iniziative unilaterali provocano.

E’ quanto viene denunciato oggi da una lunga e articolata dichiarazione del portavoce vaticano a seguito delle ordinazioni episcopali dei sacerdoti cinesi Giuseppe Ma Yinglin e Giuseppe Liu Xinhong avvenute il 30 aprile scorso e il 2 maggio. Il Papa – riferisce ladichiarazione – si e’ detto dispiaciuto ”poiche’ un atto cosi’ rilevante per la vita della Chiesa, come e’ un’ordinazione episcopale, e’ stato compiuto in entrambi i casi senza rispettare le esigenze di comunione con il Papa”. Percio’ si tratta di ”una grave ferita all’unita’ della Chiesa, per la quale, come e’ noto, sono previste severe sanzioni canoniche”.

In proposito sicita il canone che prevede la scomunica immediata per i responsabili. La dichiarazione di Joaquin Navarro Valls riferisce di pressioni a cui sono stati sottoposti sacerdoti e fedeli e del cedimento di alcuni di essi. ”Si e’ quindi di fronte a una grave violazione della liberta’ religiosa, nonostante che si sia cercato pretestuosamente di presentare le due ordinazioni episcopali come un atto doveroso per provvedere il pastore a diocesi vacanti”.

La S.Sede ”segue con attenzione il travagliato cammino della Chiesa cattolica in Cina e, pur consapevole di alcune peculiarita’ di tale cammino, pensava e sperava che simili episodi deplorevoli appartenessero ormai al passato”. Essa considera ora ”suo preciso dovere dare voce alla sofferenza di tutta la Chiesa cattolica” specialmente in Cina e ribadisce la necessita’ di fronte a voci di nuove possibili ordinazioni irregolari – del rispetto della liberta’ della Chiesa e dell’autonomia delle sue istituzioni da qualsiasi ingerenza esterna, e si augura percio’ vivamente che non vengano ripetuti tali inaccettabili atti di violenza e inammissibile costrizione”.

La dichiarazione del portavoce vaticano conclude: ”La S.Sede ha, in varie occasioni, ribadito la propria disponibiltia’ a un dialogo onesto e costruttivo con le competenti autorita’ cinesi per trovare soluzioni, che soddisfino le legittime esigenze di entrambi le Parti. Iniziative come quelle sopra indicate non soltanto non favoriscono tale dialogo, ma creano anzi nuovi ostacoli contro di esso”.

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