Mondo
Cina: giornalista-spia di Hong Kong rischia pena pesante
Corrispondente di un giornale di Singapore passava informazioni riservate al governo di Taiwan
di Redazione
Comprava informazioni classificate e le ‘girava’ al governo di Taiwan. Per questa attivita’ clandestina il governo cinese ha formalmente incriminato Ching Cheong, 55 anni, giornalista di Hong Kong, corrispondente del giornale di Singapore ‘Straits Times’.
Ching e’ stato accusato dalle autorita’ cinesi di aver passato a Taiwan una serie di informazioni classificate di natura economica, politica e soprattutto militare, dal 2000 al marzo del 2005. Qualora venisse condannato, il giornalista, detenuto dal 22 aprile scorso nel carcere di Guangzhou, citta’ nel sud della Cina, rischierebbe la pena di morte. La moglie dell’uomo, Mary Lau, ha negato energicamente la versione delle autorita’ cinesi, spiegando che Ching stava raccogliendo documenti per portare a termine un’inchiesta su Zhao Ziyang, ex segretario del Partito comunista cinese, sollevato dall’incarico dopo i tumulti di Tienanmen per la sua posizione di aperto sostegno agli studenti. Zhao Zyiang e’ morto nel gennaio scorso, dopo essere stato di fatto relegato agli arresti domiciliari negli ultimi 15 anni, vale a dire dai fatti di Tienanmen.
Ching Cheong e’ il primo giornalista di Hong Kong a essere incriminato per spionaggio, da quando l’isola e’ tornata sotto la sovranita’ cinese nel 1997. E’ anche il secondo giornalista di una testata straniera a essere incarcerato in Cina. Prima di lui Pechino aveva arrestato nell’ottobre del 2004 il collaboratore del ‘New York Times’ Zhao Yan, ancora in attesa di processo. Ching ha doppio passaporto, cinese e britannico, ma Pechino, stando a quanto riferito da una portavoce del corpo diplomatico britannico, ha negato a Londra la possibilita’ di intervenire in sua difesa.
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