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Cina: sindrome maiali fa 31 morti

Ma per il governo cinese è tutto sotto controllo

di Redazione

La Cina rivive oggi le stesse paure del 2002 quando l’epidemia di Sars fece centinaia di vittime. E’ salito a 31 morti il bilancio delle vittime del “morbo dei maiali” che nella provincia di Sichuan ha contagiato 152 persone, 26 delle quali versano in gravi condizioni. Il governo di Pechino ha ordinato di fermare la macellazione dei suini e ha vietato l’importazione nella capitale e in altre citta’ di carne macellata proveniente dalle aree toccate dal virus. Inoltre, e’ stata avviato un monitoraggio sugli animali nella citta’ di Ziyang, una delle piu’ colpite.

Per il ministero della Salute si tratta di una misura precauzionale per fermare un’epidemia che, comunque, e’ “sotto controllo”. Diverso e contrastante e’ il parere dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) che invece ha invocato maggiori controlli e cautela. Cosi’, se il ministro della Salute Gao Qiang si e’ affrettato a dire che le nuove quattro morti e i 21 casi di infezione registrati nelle ultime ore “non indicano nuovi contagi ma potrebbero essere legati a episodi avvenuti in passato”, Bob Dietz, portavoce dell’Oms, ha ribattuto, a poche ore di distanza dal comunicato ufficiale di Pechino, che “e’ troppo presto per dire che l’epidemia e’ sotto controllo perche’ ci sono nuovi casi di contagio e nuove vittime”.

Comunque, Pechino, ha aggiunto Dietz, non vuole ripetere l’errore del 2002 quando il governo fu aspramente criticato per aver tenuta nascosta la diffusione della Sars e ha preso sul serio il problema della diffusione della malattia. Il virus, secondo quanto accertato dai laboratori, e’ stato generato Streptocccus Suis (comune fra i maiali). Le persone infettate sono prevalentemente allevatori che avevano macellato i maiali. Al ministero della sanita’ cinese non risultano fino a oggi infezioni da uomo a uomo. I sintomi del morbo sono febbre alta, nausea, vomito ed emorragia e nessun farmaco efficace e’ stato trovato per contrastarlo.

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