Mondo

Cisgiordania, volontario aggredito mentre accompagna bambini palestinesi

E' accaduto ieri ad At-Tuwani, a sud di Hebron. Il ragazzo, statunitense, colpito con sassi e percosse alle gambe alla testa da un gruppo di persone della vicina colonia israeliana. Lo riporta l'Operazione colomba

di Redazione

Domenica 27 luglio alle ore 13.50 coloni nazional religiosi dell’avamposto-insediamento israeliano di Havat Maon-Hill 833 hanno attaccato, lanciando pietre, ed inseguito 14 bambini palestinesi che tornavano a casa nei villaggi di Tuba e Magher el Abeed dopo aver partecipato al campo estivo di animazione per bambini nel vicino villaggio di At-Tuwani. Lo denuncia con un comunicato l’Operazione colomba, il corpo nonviolento di pace dell’Associazione comunità Papa Giovanni XXIII.

Un volontario internazionale dell’Associazione statunitense Cpt (Christian Pacemaker Team), che accompagnava i bambini, è stato colpito con un sasso ad una gamba ed assalito da due coloni che lo hanno picchiato colpendolo ripetutamente alla testa con la telecamera che il ragazzo aveva con sé.

Da giorni l’esercito israeliano si rifiuta di accompagnare i bambini nonostante la Commissione per i diritti dei bambini del Parlamento israeliano abbia deliberato l’obbligo di scorta da parte dell’esercito israeliano perché i bambini sono già stati attaccati più volte dagli stessi coloni.

Volontari italiani di Operazione colomba, presente nell’area a sud di Hebron dal 2005, accompagneranno i bambini nei prossimi giorni nel caso in cui, come successo ieri, l’esercito non si dovesse presentare per la scorta.
I volontari di Operazione Colomba e Cpt sono già stati aggrediti in passato dai coloni durante l’accompagnamento dei bambini a scuola.

L’avamposto-insediamento di Havat Maon, illegale secondo la stessa legge israeliana, ha un ordine di evacuazione non applicato dalle autorità israeliane; la polizia e l’esercito israeliano sono latitanti nell’applicazione delle leggi israeliane nell’area e non perseguono i coloni che attaccano i palestinesi e gli internazionali.

Nel frattempo, un’altra notizia scuote l’opinione pubblica locale e internazionale: l’arresto, da parte dell’esercito israeliano, del padre della 14enne che, grazie alle sue riprese amatoriali, aveva potuto documentare l’aggressione armata a un palestinese inerme da parte di un soldato. Lo riporta in un articolo l’agenzia indipendente italo-palestinese Infopal. Il video, diffuso su You tube, aveva fatto il giro del mondo.

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.