Mondo
Civitas: morti a Kabul da mettere in conto
Lo ha sostenuto oggi Edo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo settore
di Redazione
I due alpini uccisi ieri a Kabul sono ”morti da mettere in conto. Sono fatti che non dovrebbero mai accadere ma purtroppo e’ la conseguenza di chi fa la scelta di impegnarsi in zone di conflitto”. A prendere le distanze dalla grande maggioranza delle organizzazioni del non profit, riunite a Padova a Civitas – che ieri, appresa la notizia dell’attentato, hanno ribadito la netta contrarieta’ alla presenza militare in Afghanistan – e’ il Forum del Terzo settore che giudica diversamente la missione in Afghanistan e la missione in Iraq. ”In Afghanistan – dice il portavoce Edo Patriarca – a differenza dell’Iraq, gli italiani svolgono una funzione chiara, riconosciuta, sotto l’egida dell’Onu. Ci prende il dolore ogni volta che muoiono soldati e cittadini all’estero impegnati in funzione di pace. Sono morti da mettere in conto purtroppo, anche se certe cose non dovrebbero succedere”. ”Ora pero’ – continua Patriarca – bisogna tacere e dare solidarieta’ alle famiglie delle vittime oltre che al contingente che ancora e’ li”’.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.