P ieraldo ha sostenuto l’esame di maturità a giugno e posto fine al suo curriculum scolastico altalenante. Dieci minuti dopo l’esame, è uscito dalla scuola ed è entrato nel bar all’angolo, dove di solito consumiamo un panino quando ci sono le riunioni dei docenti; ha ordinato un bicchiere di whisky e se l’è scolato d’un fiato, per allentare la tensione che aveva accumulato in vista dell’esame.
All’inizio di settembre, gli studenti che a giugno hanno contratto debiti formativi hanno sostenuto gli esami di riparazione, e due giorni prima dell’inizio della scuola, al tavolino dello stesso bar, alle 10 del mattino, Claudia era al secondo bicchiere di superalcolico. Mi sono avvicinato, l’ho salutata e ho fatto con lei una breve conversazione sull’estate, sopportando a stento l’odore che emanava, poi le ho chiesto perché aveva bevuto due bicchieri di alcol pesante di buon mattino. Claudia mi ha spiegato che l’alcol aiuta ad allentare la tensione; temeva di essere andata male all’esame e di essere stata bocciata. Io, contravvenendo alla raccomandazione che ci fa il preside all’inizio e alla fine degli scrutini, cioè che per segreto professionale non possiamo comunicare con gli studenti fino all’esposizione dei tabelloni dei voti, ho spifferato a Claudia l’esito dell’esame – che contrariamente alle sue previsioni era positivo -, e le ho spiegato che l’alcol ha un effetto negativo sul cervello, in particolare sui neuroni che, se tartassati come i suoi, non riescono più a connettersi tra loro e rallentano il pensiero. Quanto minore è l’età, tanto maggiore sarà il danno irreversibile al cervello. Sopportare la tensione si può, se si allena la mente. Lo stress può essere gestito bene in occasione di una prova se ci si abitua, e lo sport aiuta a stare bene con il proprio corpo e a gestire al meglio la stanchezza mentale, anche in vista degli esami.
Claudia mi ha promesso che quest’anno parteciperà all’attività sportiva scolastica.
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