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Cnoas: «Il Cie di Lampedusa deve garantire condizioni non umilianti»

Una dichiarazione che arriva dall'intero Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Assistenti Sociali che esprime sdegno per le modalità umilianti, documentate dagli organi d’informazione, cui sono sottoposti i migranti

di Redazione

«Non possiamo volgere lo sguardo da un’altra parte. Questa è l’ultima di numerose denunce fatte in questi mesi – ricordiamo quella del Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora – riguardanti le condizioni inumane e degradanti in cui sono costretti a vivere i migranti presenti presso il CIE di Lampedusa»,  si legge in una Nota.

«Il nostro paese, e più in generale l'Unione Europea, deve dare ai migranti le necessarie garanzie per essere accolti in modo dignitoso e deve, per primo, rispettare il valore della persona, in qualsiasi condizione si possa trovare, ancora più quando si trova in uno stato di grave disagio», continua la Nota. Che conclude: «Il CIE di Lampedusa deve essere un centro di primo soccorso e accoglienza. Un Paese democratico non può permettere che delle persone, sbarcate sulle coste italiane in fuga da guerre e povertà, possano essere continuamente umiliate e costrette a vivere in condizioni lesive della loro dignità, senza le primarie garanzie per quanto riguarda l’igiene, l’uso e la disponibilità degli spazi, e la loro stessa libertà».

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