Welfare

Cocaina causa il 3% delle morti improvvise di giovani

Lo rivela uno studio spagnolo. In Europa oltre 12 milioni di dipendenti dalla sostanza

di Gabriella Meroni

È la cocaina il killer del cuore. Lo sottolinea una ricerca spagnola resa nota oggi e pubblicata sull’European Heart Journal. Secondo gli scienziati dell’Istituto di Medicina legale di Siviglia, più del 3% delle morti improvvise in Europa è collegato al consumo di cocaina, i cui effetti devastanti per il cuore sono spesso pontenziali da alcol e fumo. Secondo la ricerca non esiste un «utilizzo sicuro» della cocaina, e i 12 milioni di europei che la assumono regolarmente mettono a serio rischio la propria vita.

«Si sente dire che la cocaina non fa male», ha dichiarato il direttore dell’Istituto sivigliano, Joaquin Lucena, «ma è vero il contrario. Anche piccole quantità di questa sostanza possono avere conseguenze catastrofiche, compresa la morte improvvisa». Il professor Lucena e il suo team di ricercatori hanno esaminato i casi di morte improvvisa registrati in Spagna dal 2002 al 2006, riscontrando che nel 3,1% dei casi questi erano collegati all’uso di cocaina. La sostanza aveva danneggiato cuore e arterie nelle vittime, che erano tutte di sesso maschile con un’età compresa tra i 21 e i 45 anni; l’81% di loro era fumatore e il 76% aveva bevuto alcol prima del decesso. Gli esperti spagnoli sottolineano che oltre 12 milioni di europei sono consumatori di cocaina, pari al 3,7% della popolazione tra i 15 e i 64 anni; più del 5% degli adulti in Spagna, Italia e Gran Bretagna hanno dichiarato di aver provato la cocaina almeno una volta nella vita, e il consumo di sostanza si impenna nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni. «Visto che la percentuale di cocainomani è sostanzialmente uguale in Spagna, Italia e Gran Bretagna, stimiamo che anche in quei paesi il 3% delle morti improvvise sia dovuta alla cocaina», ha spiegato ancora il professor Lucena.

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