Mondo
Colombia: l’Eln respinge la proposta di Uribe
La seconda organizzazione di guerriglieri dopo le Farc ha respinto la proposta del presidente di avviare colloqui di pace all'estero, alla presenza d'un garante internazionale
di Redazione
L’Esercito di liberazione nazionale (Eln) della Colombia, la seconda organizzazione di guerriglieri di sinistra dopo le Farc che conta circa 4.500 uomini, ha deciso di respingere la proposta del governo del presidente Alvaro Uribe di avviare colloqui di pace all’estero, alla presenza di un garante internazionale. In una lettera datata 24 luglio, la dirigenza Eln spiega di avere molte riserve riguardo alla proposta e pertanto valuta ”difficile la possibilita’ di aprire un dialogo al momento attuale”. Secondo la proposta di Uribe, illustrata dal commissario governativo per la pace Luis Carlos Restrepo, il tavolo per le trattative si doveva riunire per un periodo ”breve e definito”. Respingendola, l’Eln sottolinea che la politica del governo negli ultimi tre anni e’ stata una ”strategia di guerra” che ha negato che ”il conflitto in atto nel Paese ha profonde radici sociali, economiche e politiche”.
Ancora, l’Eln non apprezza il dialogo avviato da Uribe con i paramilitari dell’Auc (le Autodifese unite di Colombia, di estrema destra) che dimostrerebbe non una vocazione per la pace, ma una ”politica di favore -afferma l’Eln- nei confronti di chi per decenni ha compiuto i crimini piu’ aberranti contro le popolazioni piu’ umili e meno protette della Colombia”. Non e’ la prima volta che si interrompe il processo di avvicinamento tra guerriglieri dell’Eln e il governo di Bogota’. Nel giugno del 2004 il Messico aveva assunto un ruolo da mediatore, ma poi aveva rinunciato lo scorso aprile e il processo di pace era entrato in una situazione di stallo. Secondo quanto aveva rivelato la scorsa settimana il vicepresidente della Commissione di pace del congresso colombiano, Carlos Moreno de Caro, una nuova fase della trattativa si era aperta grazie anche all’impegno dell’ex premier spagnolo, il socialista Felipe Gonzalez, al quale Uribe aveva affidato una nuova proporsta di accordo con l’Eln.
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