Mondo
Colombia, l’Unhcr preoccupato per le comunità indigene
"A causa del conflitto in corso alcuni tra i più antichi e piccoli gruppi indigeni sono ad alto rischio non solo di sfollamento ma anche di estinzione"
di Redazione
In seguito a una serie di gravi incidenti avvenuti nei giorni scorsi, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) teme che tra le comunità indigene della Colombia si stia profilando una grave crisi umanitaria. L’UNHCR ha più volte ammonito che a causa del conflitto in corso in Colombia alcuni tra i più antichi e piccoli gruppi indigeni sono ad alto rischio non solo di sfollamento ma anche di estinzione. Tutte le comunità indigene hanno legami molto stretti con la loro terra ancestrale dalla quale dipende la loro sopravvivenza culturale.
Nella regione nord-occidentale di Choco, più di 1.700 indigeni Wounaan stanno lasciando il loro territorio tradizionale in seguito all’assassinio di due loro leader, avvenuto la settimana scorsa. Gli abitanti delle comunità dei quattro fiumi sono già fuggiti e circa 1.100 persone sono giunte a Union Wounaan, il principale insediamento del gruppo. Insieme ai 640 abitanti di Union Wounaan, gli sfollati Wounaan vogliono ora fuggire ancora più a valle verso la piccola città di Istmina. Lunedì sera, un primo gruppo di 30 persone è arrivato a Istmina, riferendo che le persone rimaste a Union Wounaan temono di essere colpite da attacchi mentre fuggono e che non dispongono di un numero sufficiente di barche per compiere il viaggio lungo il fiume.
Le associazioni di indigeni e le autorità locali nell’area chiedono aiuto al governo colombiano e alla comunità internazionale. Il direttore dell’ufficio dell’UNHCR per le Americhe, che questa settimana si trova in Colombia, raggiungerà domani Istmina per incontrare i nuovi sfollati e le autorità locali.
Il panico si sta diffondendo tra le comunità Wounaan dopo che la scorsa settimana alcuni membri di un gruppo armato irregolare hanno ucciso due dei loro leader nell’arco di sole 24 ore. Giovedì, un uomo armato ha fatto irruzione in un’aula scolastica a Union Wounaan per poi andarsene portando con sé l’insegnante di 37 anni. L’insegnante è poi stato trovato ucciso poche ore dopo, mostrando sul proprio corpo i segni della tortura. Il giorno successivo, un leader della comunità Wounaan è stato a sua volta trovato morto dopo essere stato prelevato da membri dello stesso gruppo armato irregolare. Anche in questo caso si trattava di un insegnante. Poiché altri leader hanno ricevuto minacce, si teme che ci possano essere altri assassini.
Dall’altra parte del paese, nel dipartimento sud-orientale di Guaviare, 77 indigeni Nukak hanno raggiunto la settimana scorsa la città di San Jose del Guaviare. I Nukak sono un gruppo indigeno con pochissimi componenti, sconosciuto al resto del mondo fino al 1988 e che viveva di caccia e raccolta. Negli ultimi anni, sono divenuti bersaglio dei gruppi armati irregolari che hanno preso possesso di gran parte del loro territorio.
Le 77 persone che sono arrivate a San Jose la scorsa settimana hanno camminato per quattro mesi dopo essere state costrette a lasciare il loro territorio ancestrale. Si sono presentate in difficili condizioni di salute e malnutrite. Attualmente, vivono in una fattoria appena fuori da San Jose con un altro gruppo che era giunto a novembre. Anche se stanno ricevendo assistenza dalle autorità colombiane, la loro sorte per il futuro rimane incerta. È fondamentale trovare una soluzione che permetta di riprendere il loro modo di vivere e di preservare la loro cultura.
Questo è il terzo spostamento dal 2003 e porta a più di 220 il numero di Nukak forzatamente sfollati. Questo significa che circa la metà della popolazione totale di Nukak – stimata sulle 500 unità – è stata costretta a lasciare il proprio territorio.
L’UNHCR sta lavorando a stretto contatto con le associazioni di indigeni per cercare di aiutarli a difendere i diritti della propria gente e l’attenzione dell’Agenzia si sta principalmente concentrando sulla prevenzione dello sfollamento forzato attraverso attività di documentazione, capacity-building e formazione.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it