Da quando perfino Luciana Littizzetto l’ha citato, dalla sua seguitissima tribuna di “Che tempo che fa”, l’assessore provinciale di Como, Mario Colombo non ha più pace. «Sono diventato quello dei piccioni», sospira al telefono. La sua proposta di assoldare 80 cacciatori per abbattere i volatili che infestano le campagne comasche provocando «danni per 30mila euro l’anno» all’agricoltura, ha suscitato un vespaio. E al suo ufficio sono arrivate anche mail di minaccia. «Proprio a me, che non sono mai andato a caccia in vita mia e che amo tutti gli animali, compresi gli insetti. Sono entomologo, sa?».
Va bene assessore, ma tutte queste polemiche non l’hanno fatta pensare a qualche soluzione alternativa?
Le soluzioni alternative le avevo già prese in considerazione, ci mancherebbe. Ma le ho dovuto scartare perché non funzionano. Gli animalisti lo sanno, eppure continuano a protestare. Allora delle due l’una: o sono ignoranti, o sono in malafede. Non conoscono la biologia del piccione, il suo comportamento, le sue abitudini… se ci fossero altri metodi efficaci e meno cruenti, li utilizzerei subito.
Le associazioni propongono di utilizzare i rapaci come deterrente.
Sì certo, i rapaci. L’altro giorno ho visto in azione una pojana: ha spaventato qualche piccione, ne ha mangiato uno e poi è andata via, e mi hanno spiegato che per due giorni è a posto, non spaventa più nessuno. E poi sa quanto costa un falco al giorno? Duecento euro. I cacciatori invece lavorerebbero gratis.
Ma la sicurezza? Ci avrà pensato anche lei, ottanta doppiette in giro con licenza di sparare qualche problema potrebbero crearlo…
Ma non stiamo parlando di esaltati, si tratta di cacciatori autorizzati e preparati, che dovranno rispettare regole ferree. Innanzitutto gli abbattimenti non potranno svolgersi in città, ma solo in campagna; le quote di piccioni da eliminare saranno fissate con precisione e gli animali, una volta catalogati e censiti, verranno inceneriti. Nessuno li mangerà, cari ambientalisti. E poi ribadisco che i cacciatori non saranno retribuiti, quindi per me sono cittadini benemeriti.
Tornasse indietro, rifarebbe la stessa proposta?
Certo. Vede, andare contro certe lobby è pericoloso, perché si muovono per principi assoluti, senza guardare la realtà. Per loro i diritti dell’animale prevalgono su tutto e tutti, per me invece l’interesse supremo è l’equilibrio ambientale. Se una specie lo mette a rischio, occorre intervenire per ripristinarlo. Mi piacerebbe che questo avvenisse senza spargimento di sangue, ma purtroppo non sempre è possibile. E poi non ho ricevuto solo insulti, ma anche tanti consensi: i sindaci e gli agricoltori sono con me, quindi vado avanti più convinto di prima.
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