Mondo
Come funzionano le cooperative della sanità low cost
Il caso di Group Health, operativa a Seattle
di Redazione

In tutti gli Usa ne resistono due. Hanno medici stipendiati al mese e non a numero di prestazioni. E fanno anche da assicurazioneTrovare un democratico nel nord dell’Idaho è quasi come trovare un ago in un pagliaio. Lo Stato del Midwest è un’area a maggioranza rurale, bianca e conservatrice.
Eppure chi si ammala in questa terra di grandi laghi e maestosi pini non ha dubbi e si fa curare dalla Group Health Cooperative of Puget Sound, che offre una delle polizze più basse di tutto lo Stato. Fondata nel 1947, la cooperativa di Seattle è l’unica, insieme alla Health Partners in Minnesota, ad essere sopravvissuta negli anni agli scossoni del mercato e serve oggi circa 600mila persone nello Stato di Washington e nell’Idaho impiegandone oltre 9mila.
La sua storia nel corso degli anni non è stata sempre rosea: una grossa crisi finanziaria nel 2002, ad esempio, portò alla chiusura di alcune cliniche e ad un piano di licenziamenti, ma Group Health oggi può dire di avere recuperato il terreno perduto e riconquistato un ruolo da leader di mercato con un’offerta di strutture e macchinari altamente innovativa.
La cooperativa medica opera come assicurazione e anche come operatore, nel senso che agisce come fornitore di polizze assicurative e nello stesso tempo controlla e gestisce direttamente gli ospedali e i medici che vi lavorano. La sua case history è stata studiata dal gruppo dei consulenti di Obama come modello da seguire nell’ipotesi di una riforma sanitaria che contempli le cooperative mediche.
La differenza tra Group Health e una qualunque assicurazione è riassumibile in un solo dato: i medici sono pagati con un salario mensile, cui si aggiunge un un bonus annuale del 20% in più per qualità del servizio e non per quantità di visite. Questo significa che non hanno l’ansia di accumulare appuntamenti, o di sottoporre pazienti ad una lunga procedura di test e operazioni inutili per aumentare il numero delle visite. Piuttosto, medici e infermieri possono dedicarsi alla medicina preventiva o alla cura dei pazienti con disturbi cronici.
A Group Health i dottori sono premiati per i servizi di consulenza medica offerti via telefono ed email. Ogni paziente viene seguito da un team di medici: questo porta non solo a diagnosi più complete, ma anche ad un contenimento dei costi di gestione perché gli esami non vengono ripetuti.
Sebbene la crescita dei premi annuali negli ultimi anni sia più contenuta rispetto ai competitor, secondo molti osservatori i metodi di gestione di Group Health oggi non si discostano troppo da quelli di una qualunque compagnia assicurativa. Dal 1980, ad esempio, è stata abbandonata la pratica di somministrare gli stessi prezzi a tutti i soci indipendentemente dal loro stato di salute, e per lo più sono state introdotte nuove tassazioni (una sorta di ticket italiano) e pagamenti aggiuntivi per alcuni servizi. Non ultimo, solo l’1% degli iscritti ha partecipato alle ultime votazioni per i membri del consiglio direttivo.
In definitiva il modello Group Health è certamente un esempio vincente a livello locale. Quello che rimane da capire è quanto il modello delle cooperative mediche in generale possa sopravvivere su scala nazionale, senza correre il rischio di essere velocemente spazzato via dai colossi delle assicurazioni.
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