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Come selezionare l’associazione che fa al caso vostro

La legge impone che ad accompagnare le coppie all’adozione sia un ente riconosciuto. Ecco come sceglierlo. Andrea Giamarino e Mariachiara Rubino

di Redazione

Sfogliare la margherita, scegliere quale strada intraprendere per arrivare all?agognata adozione. Qui la domanda non è «m?ama (m?amerà) o non m?ama», ma piuttosto «nazionale o internazionale?». La buona notizia è che non necessariamente un petalo esclude l?altro. Quella meno bella è che, qualunque direzione si imbocchi, il petalo è destinato a rimanere in mano per un tempo tendenzialmente indefinito e comunque non breve (salvo casi eccezionali).
Su quali basi scegliere? Innanzitutto occorre tener presente che i bambini disponibili per un?adozione nazionale sono un numero enormemente inferiore agli aspiranti genitori. Ciò significa che affidarsi solo all?adozione nazionale non assicura affatto che prima o poi si arrivi a coronare il sogno di diventare genitori. Poi è meglio sgombrare il campo da un possibile equivoco: quello di scegliere l?adozione nazionale per avere un figlio ?italiano?. La realtà è che sempre più, soprattutto nelle grandi città, la maggior parte dei bambini disponibili per l?adozione nazionale è figlio di madri straniere. Quindi, paradossalmente, considerando il numero di etnie presenti in Italia, l?adozione nazionale è addirittura più internazionale di quella internazionale.

No al ?fai da te?
La legge sulle adozioni impone a chi vuole adottare all?estero di appoggiarsi a una delle associazioni riconosciute (l?elenco è sul sito www.commissioni.adozioni.it). Il fai da te non è più consentito: una scelta fatta per ridurre al minimo la possibilità di incappare in qualche orribile ?mercato dei bambini?.
Molti (noi compresi) prima di scegliere l?associazione si imbarcano in una sorta di giro d?Italia della speranza. Un tour che è meglio iniziare per tempo, visto che poi da aspettare c?è parecchio. L?ideale è fare la selezione contemporaneamente ai colloqui di idoneità, in modo da esser pronti a ?dare il mandato? (si dice così) non appena arriva l?idoneità. In realtà dal giorno in cui si diventa idonei c?è un anno per scegliere. Ma il tempo che intercorre tra il via libera del Tribunale dei minori e la firma del mandato è l?unico, di tutto il percorso adottivo, la cui maggiore o minore durata dipende in larga misura dalle scelte e dalla ?efficienza? della coppia.

Una scelta di fiducia
Scegliere l?associazione ?giusta? è fondamentale. Il motivo è semplice: da essa dipende il buon fine della vostra avventura. In realtà, l?associazione ?giusta? in senso assoluto non esiste: per ogni coppia c?è quella più adatta per esigenze, aspirazioni, ideali, scelte. Crediamo che il criterio che debba guidare nella scelta sia la fiducia. Affidarsi a chi la ispira diventa di enorme aiuto nel gestire la fase in assoluto più frustrante: quella dell?attesa.
Ogni associazione ha una propria filosofia, una propria anima: ci sono quelle che pongono l?accento su efficienza e rapidità e quelle tutte generosità e sentimento. Sul fronte dell?approccio all?adozione, le scelte possono essere radicalmente diverse. A un estremo ci sono associazioni che partono dal presupposto che un figlio non si sceglie, e quindi non sono disponibili ad accogliere indicazioni dei futuri genitori. All?estremo opposto c?è chi pensa che il modo migliore per creare un abbinamento con una buona chimica sia partire dai desiderata delle coppie per trovare il bambino ?che fa per loro?. Niente a che vedere con improponibili liste della spesa, intendiamoci. Nessuno sarà, per fortuna, disponibile a richieste tipo ?bello, biondo, occhi azzurri?. Ma ad ascoltare aspirazioni profonde, debolezze e giustificati timori, magari sì.
Oltre agli aspetti filosofici, vanno comunque tenuti presenti anche quelli pratici: in quali Paesi l?associazione opera, quali sono i tempi di attesa ipotizzati, con quali modalità si svolge l?adozione, quanto costa.

Sud America o Est Europa?
Scegliere un?associazione che opera in un solo Paese comporta una certa dose di rischio: le situazioni e le leggi cambiano, e non è raro che di tanto in tanto qualche Paese blocchi tutto. Se non ci sono alternative, si resta al palo. Anche perché l?associazione, salvo casi eccezionali e motivati, non si cambia. In ogni caso, la scelta di un Paese è per sempre: è il posto che vi darà vostro figlio o vostra figlia, quindi avrà con voi un legame che vi accompagnerà per tutta la vita.
Ogni Paese ha le sue regole e i suoi costi: per fare un esempio, i Paesi del Sud America hanno tariffe maggiori rispetto a quelli est europei e soprattutto richiedono permanenze in loco molto lunghe (anche due mesi). Chi non può permettersi lunghe assenze sceglie così l?Est. Il contro però è che mentre nei Paesi dove si deve restare a lungo si fa un viaggio solo e si torna a casa con il figlio, in quelli dove si richiedono permanenze corte possono essere necessari due viaggi: uno per incontrare il bimbo o la bimba, il secondo per andare a prenderlo. E tra un viaggio e l?altro possono passare mesi, qualche volta anni.

Occorre un fiuto da segugi
Lei vista da lui.«Come sempre, aveva le idee chiare»

Forse per le esperienze professionali che ha fatto (ha lavorato con i minori), lei aveva le idee molto più chiare su qual era il suo figlio ideale, ma più ancora su quali situazioni invece non si sarebbe sentita di affrontare.
E nei colloqui con le varie associazioni è stata molto brava a esplicitare i suoi desiderata e i suoi limiti, cercando di ottenere risposte veritiere, anche se non sempre nella direzione voluta. Mi è sembrata un po? ossessionata dai tempi, elemento su cui mi è parso di capire in Italia molto raramente si possono azzardare pronostici, se non in negativo. Il suo ?fiuto? ci ha portato sulle tracce dell?associazione che poi avremmo scelto. Perché la scelta doveva essere prima di tutto una questione di feeling, e questo ci era chiaro fin dall’inizio. Noi ci siamo affidati a Cuore, una piccola associazione di genitori adottivi. Mai nome fu più ?sartoriale?: di cuore ne hanno davvero tanto, e lo buttano più che possono oltre l?ostacolo. Questo è il motivo principale che ce li ha fatti piacere.

Lei vista da lui.
«E’ stato gentile. E romantico»

Dopo un passo falso (un?associazione poco trasparente) e diversi tentativi falliti (bravi e veloci intermediari ora impossibilitati a operare per via della nuova legge, Paesi chiusi) per un caso fortunato abbiamo incontrato l?associazione Cuore. Avevo appena lanciato un sos generale per raccogliere informazioni e combattere la mia guerra personale contro una gravidanza elefantina che non accennava neanche a cominciare, quando amici di amici ci hanno messo in contatto con Gianni, uno dei genitori adottivi dell?associazione. Un passo fondamentale che ci ha permesso di non perdere la speranza e di dare finalmente il mandato a chi di dovere. Mio marito mi ha dato il massimo supporto. Ha avuto la saggezza (e gentilezza) di dare spazio alle mie necessità, più che alle sue, meno impellenti e meno restrittive. Si è entusiasmato insieme a me per la scelta di un Paese ricco di 18 diverse etnie e ha saputo trasformare i nostri viaggi a Roma in momenti piacevolmente romantici, oltre che di crescita come genitori.

Consigli in pillole
?Chiedete a chi ha già adottato di raccontare la loro esperienza con l?associazione che hanno scelto. Se vi ispira, fissate subito un incontro.
?Cominciate a incontrare le associazioni subito. Il vantaggio è duplice: si cominciano ad affrontare da subito le problematiche legate all?adozione.
?Se, come noi, vi ?innamorate? di un?associazione non operativa nella vostra regione, è possibile fare richiesta scritta alla Commissione nazionale per le adozioni per un mandato ?fuori porta?.
?Per informazioni: www.commissioneadozioni.it, tel. 800.118330

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