Capita sempre più spesso di eliminare definitivamente i nostri personal computer non appena i primi problemi ci convincono di avere a che fare con una macchina obsoleta. Eppure anche se non sono più trendy, i vecchi pc possono essere recuperati, rimessi in funzione e donati alle realtà che ne possono avere bisogno. Si tratta di una pratica ancora poco nota in Italia che si chiama “trashware” e che ha ispirato il progetto “Trashware Cesena”, realizzato dall’associazione studentesca “Sprite – studenti polo romagnolo in informatica e tecnologie”, in collaborazione con il Comune di Cesena, il Polo scientifico-didattico di Cesena ed Hera spa. Il progetto, che ha preso il via nei primi giorni dell’anno, ha lo scopo di recuperare i personal computer destinati allo smaltimento rendendoli nuovamente funzionanti e mettendoli a disposizione di scuole, associazioni di volontariato e promozione sociale o altre realtà cittadine che ne dimostreranno l’esigenza. Il recupero avviene unendo i componenti di due o più pc, in modo da realizzarne uno perfettamente funzionante. Verificato il funzionamento dell’hardware, si procederà all’installazione di software libero, cioè privo dei costi di licenza e con necessità di potenza ridotte. Si occupa di tutto l’associazione Sprite che organizza anche momenti di formazione sull’uso di base dei computer ceduti per i cittadini o le associazioni della città.
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