Welfare
Comitato Nazionale di Bioetica: Marini fa ricorso al TAR
A un mese dall'insediamento dei tre nuovi vicepresidenti, avvenuto il 16 ottobre, Luca Marini fa ricorso al TAR.
?Mi sono preso il tempo necessario per esaminare e fare esaminare i contenuti del decreto che ha disposto la nomina di tre nuovi vice presidenti del Comitato Nazionale per la Bioetica (CNB), avvicendando il sottoscritto e le colleghe Cinzia Caporale ed Elena Cattaneo. Sono giunto al convincimento che il decreto sia censurabile e ho quindi dato mandato al mio legale di presentare ricorso al TAR del Lazio per il suo annullamento previa sospensione, salvo il risarcimento del danno. Il ricorso è già stato presentato?. Esordisce così il prof. Luca Marini, presidente del Centro di studi biogiuridici ECSEL e docente di diritto internazionale alla Sapienza di Roma.
?A mio parere?, continua Marini, ?il decreto presenta evidenti motivi di censura. In primo luogo, esso non ha assolto all?indispensabile onere motivazionale in ordine alle ragioni poste a base dell?avvicendamento. In secondo luogo, è stato calpestato il principio che impone alla pubblica amministrazione di informare preventivamente gli interessati dei procedimenti avviati nei loro confronti. Infatti?, sottolinea Marini, ?ho appreso l?esistenza del decreto solo da notizie di stampa ed ho potuto prenderne visione non a mezzo di notifica formale, ma soltanto, ed indirettamente, su mia sollecitazione. Già nelle scorse settimane avevo chiesto due volte, prima all?On. Letta e poi al prof. Casavola, la notifica del provvedimento: nel primo caso non ho avuto risposta, nel secondo caso mi è stato inviato un fax?. ?In terzo luogo?, prosegue Marini, ?ho motivo di ritenere che l?avvicendamento mio e delle mie colleghe sia stato disposto per fini estranei alle proclamate esigenze di funzionalità del CNB?.
?In ogni caso?, rileva Marini, ?il contenuto del decreto smentisce comunque le interpretazioni soggettive e talvolta maliziose fornite alla stampa nei giorni scorsi da alcuni esponenti del CNB e da rappresentanti del Governo?. ?Ritengo doveroso?, conclude Marini, ?battermi per la dignità e il decoro della mia persona e per la tutela del mio operato e della mia professionalità, nonché per il ripristino dei
principi di legalità e di certezza del diritto a fronte della sciatteria istituzionale e dell?arroganza con cui è stata gestita l?intera vicenda?.
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