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Comuni ricicloni: il Veneto traina la classifica

Bene anche Torino, male Roma, Palermo e Napoli. Sugli oltre 2mila comuni testati, 855 si sono guadagnati il titolo di riciclone (+11,5% rispetto al 2005).

di Redazione

E’ ancora il Veneto, capitanato dalla provincia di Treviso, a sbaragliare l’annuale classifica di Legambiente che mette in fila i Comuni Ricicloni d’Italia. Vincitore assoluto è Maserada sul Piave, 7.500 abitanti, che soffia il podio a Roncade, altro comune trevigiano, vincitore dello scorso anno.

I riconoscimenti per le migliori performances in materia di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti, giunti quest’anno alla XII edizione, sono stati assegnati ieri mattina a Roma al Gran Hotel Palatino in via Cavour in occasione del convegno “La revisione del nuovo Codice dell’Ambiente per lo sviluppo delle raccolte differenziate”, a cui hanno partecipato il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci, il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, il presidente del Conai Roberto De Santis, il presidente di Federambiente Daniele Fortini, il presidente di FiseAssoambiente Pietro Colucci, il presidente di Assorecuperi Marco Calderazzo, il presidente di Cobat Giancarlo Morandi e il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio.

“Fotografiamo ancora una volta un Paese non sincronizzato, con un nord che migliora risultati spesso già eccellenti e un sud che, salvo alcuni sporadici casi, fatica a ingranare la marcia giusta presentando un quadro d’insieme desolante – ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente. L’ennesima emergenza campana di queste ultime settimane è il sintomo dell’assenza di una seria politica di gestione che stenta a liberarsi dal giogo degli interessi della criminalità organizzata legati al traffico e allo smaltimento dei rifiuti, nonostante l’apprezzabile sforzo della protezione civile. Il paradosso è che questo avviene proprio nella regione in cui Bellizzi e altri comuni del Salernitano dimostrano che con una buona raccolta differenziata non esistono le montagne di immondizia lungo le strade. La Campania vive da anni un’emergenza diossina, sconta vent’anni di assenza di pianificazione e non ha alcun termovalorizzatore. Siamo noti per la nostra contrarietà agli inceneritori come soluzione al problema rifiuti, ma non crediamo che in una situazione del genere vadano demonizzati. Certo è che nessuno propone di realizzare impianti di compostaggio che risolverebbero l’emergenza una volta per tutte”.

Ma torniamo alle classifiche. All’edizione 2006 hanno partecipato oltre 2mila comuni, di cui ben 855 si sono guadagnati il titolo di riciclone (+11,5% rispetto al 2005). Un discorso a parte va fatto per le grandi città. New entry e unica riciclona è Torino con il 35,7% di raccolta differenziata. Milano e Firenze sfiorano il 30%, mentre lontane da un risultato dignitoso sono Roma, Palermo e Napoli.

“La raccolta differenziata è ormai in metà dell’Italia l’architrave del trattamento moderno dei rifiuti urbani, ma il rischio di una battuta d’arresto viene dal decreto legislativo 152 (la famigerata legge delega) ? ha concluso Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – Troppi i trucchi all’italiana, come quelli che equiparano il riciclaggio al recupero energetico o che considerano la plastica da petrolio come energia rinnovabile. Ci appelliamo al nuovo governo perché allinei la normativa italiana a quella di tutta europa e dia impulso, senza scorciatoie, ad un moderno sistema industriale di trattamento degli scarti”.

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