Don Egidio Smacchia, oltre a dirigere la comunità per adolescenti il Ponte di Civitavecchia, è al timone della Federazione italiana delle comunità terapeutiche.
Vita: I cocainomani vanno in comunità?
Egidio Smacchia: Siamo al 4% delle presenze.
Vita: Non molto, non le pare?
Smacchia: Siamo di fronte a una rivoluzione culturale enorme. Il ?drogatone? emarginato che si faceva di eroina non esiste quasi più. Il nuovo drogato è una persona precisa, in giacca e cravatta. Integrato e con un posto di lavoro.
Vita: Che mai entrerebbe in comunità?
Smacchia: I nostri cocainomani sono persone all?ultima spiaggia. Adolescenti con problemi esistenziali e/o economici, o quaranta/cinquantenni con famiglia e professione. Spesso sono le mogli a bussare alla nostra porta.
Vita: Il capo del dipartimento antidroga, Carlesi sostiene che per vincere la guerra alla cocaina le comunità sono fondamentali, più dei Sert. Concorda?
Smacchia: Sì, anche perché questo tipo di abuso è spesso correlato alla depressione. E su questo terreno i farmaci possono essere utili sono in alcuni casi e nella prima fase, dopo conta il processo di accompagnamento.
Vita: Il problema però è che le comunità stanno chiudendo.
Smacchia: Se un cinquantenne, manager e padre di famiglia, ci contatta, non possiamo offrirgli un piano di reinserimento che lo impegna 24 ore al giorno, mollando lavoro e famiglia. Le comunità scontano un?incapacità di ripensarsi. Devono trovare altri sistemi. La terapia per un cocainomane deve avere tempi più ristretti, i fine settimana, le ferie, e luoghi diversi dalle comunità per tossici. Questa però è solo una faccia del problema, l?altra consiste nell?aspetto economico.
Vita: Si spieghi…
Smacchia: Quelle che chiudono sono le piccole comunità che non hanno finanziamenti pubblici. L?asse privato non profit-pubblico va rafforzato.
Vita: La legge Fini è utile per frenare la corsa della cocaina?
Smacchia: Vietare una o l?altra sostanza non serve. Ogni giorno escono sul mercato 4mila droghe sintetiche. Sarebbe utile una norma per sostenere la formazione degli operatori.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.