Mondo

Comunità Papa Giovanni XXIII: Nessuno resti insensibile

L'appello diffuso in occasione delal Giornata Mondiale del Rifugiato

di Redazione

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato l’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII rinnova il proprio accorato appello affinché, nessuno resti mai insensibile dinanzi alle condizioni in cui versano schiere di migranti!

Si tratta di persone in balìa degli eventi, delle guerre e della disperazione, con alle spalle situazioni spesso drammatiche, i mass-media continuamente trasmettono immagini toccanti e raccapriccianti. Sono bambini, giovani, donne in stato di gravidanza e non, adulti dal volto provato e con gli occhi pieni di tristezza e solitudine. Occorre fermare il traffico praticato da sfruttatori senza scrupoli delle persone alla disperata ricerca di un futuro meno incerto.

La comunità nazionale, internazionale ed europea non può più esimersi dal trovare urgenti e concreti interventi a salvaguardia dei diritti umani di profughi e migranti e garantire loro soccorso e percorsi in sicurezza per giungere in paesi sicuri. Gli immigrati, regolari e non, debbono esser trattati con il rispetto dovuto alla dignità di ciascuna persona. Si legge nell’appello

Oggi più che mai con ogni mezzo occorre favorire la cultura dell’accoglienza e la cultura della pace, che armonizza le differenze e ricerca il dialogo, senza cedere a forme di indifferentismo. Quest’apertura solidale diviene offerta e condizione di pace sia all’interno che all’esterno del nostro Paese. Prosegue la nota della Comunità

Vanno riscoperti i valori comuni a ogni cultura, capaci di unire e non di dividere,valori che affondano le loro radici nella comune umanità.

L’adoperarsi concreto e fattivo per un dialogo proficuo diretto a costruire un cammino di tolleranza reciproca, realistica e rispettosa delle peculiarità di ciascuno sono le condizioni che rendono possibile la grande opportunità che ci offre il fenomeno migratorio: un arricchente e straordinario colloquio interculturale via maestra e “via necessaria per l’edificazione di un mondo riconciliato” coltivazione del “sogno” di un avvenire di  pace per l’intera umanità. Conclude l’appello diffuso oggi

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