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Con Pongo 3D in un’opera partecipata tutta la bellezza dell’accoglienza
L’hanno intitolato “L’Albero della Vita” il murale realizzato dallo street artist nel cortile del Cas di via Fantoli a Milano. Gli stessi ospiti, giovani richiedenti asilo, hanno contribuito alla realizzazione. Nell’alto del muro gli uccelli dipinti sono stati il suggerimento dei giovani. «Sono un simbolo di libertà», ha sottolineato Ahmed responsabile del centro gestito da Fondazione Progetto Arca

Un albero multicolore. Una parete un tempo senza storia oggi è un’esplosione di gialli, rosa, verdi, blu, azzurri e arancio. È “L’Albero della Vita” realizzato dallo street artist Federico Pondo 3D – storico nome del graffitismo italiano, nel cortile del Centro di Accoglienza Straordinaria – Cas di Fondazione Progetto Arca in via Fantoli a Milano.
Un’opera di street art
Qui, tra i giovani richiedenti asilo, nasce l’idea di realizzare un’opera di street art partecipata. Con il pioniere della pittura in 3D e art director di Street Art In Store infatti hanno lavorato tanti ragazzi bengalesi, pakistani, egiziani accolti nella struttura.
Sono state settimane intense di lavoro tra progettazione e confronti, disegni e pennellate che hanno dato vita a un coloratissimo murale, ma anche a un legame importante nato tra l’artista e i ragazzi, che si sono scoperti protagonisti stessi dell’opera d’arte che li racconta, intervenendo sia nel processo creativo sia nella realizzazione.

«L’obiettivo del murale è rappresentare la vita e quello che viene dopo», racconta Pongo 3D in occasione dell’inaugurazione ufficiale dell’opera. «Ho aggiunto gli uccelli simbolo di libertà proprio per il suggerimento dei ragazzi che oltretutto mi hanno anche dato una mano pratica».
Un’opera simbolica che guarda al futuro
Lo street artist nel sottolineare di aver vissuto la partecipazione a questo progetto come un privilegio ha aggiunto: «Insieme agli ospiti del centro abbiamo dato forma a un albero della vita pieno di colori, radici profonde e rami protesi verso il futuro. Ogni pennellata di colore racconta il desiderio di rinascita, di bellezza, di meraviglia. Questo murale è un simbolo concreto di come, anche nei momenti più difficili, la vita possa darti nuove prospettive».
Gli fa eco Paola Prada, ceo di Street Art In Store – brand di Galleria Prada, punto di riferimento per gli amanti della street art grazie alla realizzazione di murales iconici che hanno trasformato gli spazi urbani, riqualificando il territorio e regalando opere d’arte a cielo aperto: «Il bello di questo lavoro è che ti sorprende sempre. Con Progetto Arca abbiamo scoperto che l’arte può farsi strumento di ascolto, condivisione, accoglienza e rinascita, al fianco di chi dona aiuto, sempre. È un’opera che celebra la forza della ripartenza, che parla di un futuro possibile e che porta in dono la visione di un cambiamento».
Grazie alla bellezza l’uomo può risuonare del bello
Alberto Sinigallia, presidente della fondazione nel ricordare che «l’uomo risuona di ciò che vede ed è intorno a lui», ha voluto richiamare il “Progetto Bellezza” che guida Progetto Arca nella realizzazione di diversi progetti.

«Da anni crediamo nella bellezza come strumento per dare nuova linfa vitale alle persone che aiutiamo ogni giorno, e lo facciamo decorando le nostre strutture con ambienti funzionali, ma anche accoglienti, comodi, piacevoli da vedere e da vivere. Il murale L’Albero della Vita è un nuovo modo ancora per raccontare la bellezza».
E c’è anche la musica
E non è un caso che nel cortile del Cas di via Fantoli nel novembre 2024 è stata realizzata un’Audioteca che ha l’obiettivo di coinvolgere gli ospiti in laboratori per un ascolto emotivo consapevole della musica (ne abbiamo scritto qui). Un’esperienza realizzata con la collaborazione con Franco Mussida e Cpm Music Institut che dopo il Cas è approdato anche a Casa Jannacci.

A chiudere gli interventi il responsabile del centro Ahemd che ha voluto non solo ringraziare tutti ma ha sottolineato come il progetto presentato è piaciuto subito ai giovani che si sono coinvolti con l’artista «arriva dai ragazzi l’idea di disegnare degli uccelli che per loro sono un simbolo di libertà».
Da ora in via Fantoli anche i muri cercano di trasmettere con i loro colori la bellezza.
Nell’immagine in apertura l’opera sul muro del cortile del Cas di via Fantoli a Milano – tutte le immagini sono di Daniele Lazzaretto
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