Mondo

Congo e passione umanitaria (tedesca e d’impresa)

Un imprenditore tedesco che opera nel campo farmaceutico si rifiuta di chiudere lo stabilimento in Congo disobbedendo alla casa madre...

di Redazione

Horst Gebbers, imprenditore tedesco, fa rivivere la passione umanitaria di Albert Schweitzer. Gebbers, responsabile di un’industria farmaceutica con sede a Bukavo, in Congo, ha sfidato apertamente la casa madre (la svizzera Roche) rifiutandosi di chiudere lo stabilimento per mancanza di investimenti. Lo riporta la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Adesso la ditta, battezzata Pharmakina, oltre ad aver salvato 1800 famiglie dal lastrico, avvia (prima nel continente africano) la produzione di un farmaco per la terapia anti-Hiv contenente 3 diversi principi attivi. Di fatto Gebbers aveva amministrato la piccola industria produttrice di chinino per molti anni prima di vedersi negare ulteriori finanziamenti da Roche; invece di affondare l’azienda per tornare in Europa come suggerito dai vertici del colosso farmaceutico, l’imprenditore aveva acquistato lo stabilimento, tramutandolo in un centro di ricerca e produzione di farmaci anti-retrovirali. Testa di diamante del team di scienziati che collaborano con Gebbers e’ la thailandese Krisana Kraisintu, inventrice del Gpo-Vir e ideatrice del progetto di una pillola capace di combinare vari trattamenti. L’intenzione principale di Pharmakine e’ quella di rendere disponibile all’enorme numero di pazienti sieropositivi presenti in Africa un farmaco a basso costo per un trattamento a 360 gradi del mortale flagello.

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