Famiglia
Consumatori italiani tra luci e ombre
A Consumeeting, prima edizione di una assemblea generale dei principali stakeholder del consumerismo italiano, il ritratto dei consumatori italiani nelle ricerche di Ipsos e Censis. Oggi la giornata finale
di Redazione

Sfiduciato, sofferente, marginale in un’Europa che conta, ma nella quale ha maggior fiducia che in passato pur ritenendola lontana dai propri bisogni e dal proprio territorio. Questo il ritratto del consumatore italiano che nel complesso non ha ottimi rapporti con le imprese, alle quali chiede più attenzione per i consumatori, i lavoratori, la comunità e l’ambiente. Le stesse istanze della Corporate Social Responsibility.
E ancora, il consumatore italiano nella ricerca quantitativa di Ipsos per Consumers’ Forum, raccolta in Italia, Francia, Polonia, Spagna, Germania e Regno Unito, che rappresenta la quinta edizione dell’Osservatorio sulle tendenze dei consumatori e le abitudini di consumo di Consumers’ Forum risulta aver fiducia nelle associazioni dei consumatori, che però vuole più vicine, più autonome e più professionalizzate.
Nella ricerca qualitativa di Fondazione Censis sempre per Consumers’ Forum, che raccoglie il punto di vista di un set di testimonials d’eccezione, il Consumerismo italiano esce troppo frammentato e disomogeneo a livello territoriale, eccessivamente personalizzato e troppo urlato, anche se è stata una scelta obbligata e vincente fino a oggi. Oggi il movimento consumerista deve andare oltre, ripensando alcuni comportamenti consolidati. Non più solo assistenza legale ex-post, stop alla proliferazione della normativa, all’imbarbarimento del mercato.
Sono necessarie organizzazioni più forti, più rappresentative e più specializzate per settori.
Bisogna investire sul ruolo educativo preventivo, investire sull’applicazione delle norme vigenti, rappresentazione e rappresentatività devono coincidere. Evitare l’overdose da eccessiva informazione, a favore di una comunicazione più sintetica ed efficace.
Di fronte ai risultati delle ricerche Fabio Picciolini Presidente di Consumers’ Forum osserva: «Il consumerismo italiano oggi, per crescere e far fronte alle nuove esigenze dei Consumatori e del movimento stesso, deve essere capace di evolvere, facendo proprie le conclusioni che emergono chiaramente dalle due ricerche omogenee e complementari. In questo contesto, Consumers’ Forum può avere un ruolo sempre più fondamentale come luogo di incontro, confronto e dialogo fra associazioni, imprese e istituzioni, con il contributo accademico degli specialisti».
Questi in estrema sintesi i temi della discussione di ieri a Roma nel corso di “Consumeeting 2013. Consumatori, Imprese e Istituzioni: idee a confronto”, prima edizione di una assemblea generale dei principali stakeholder del consumerismo italiano ed europeo che ha visto tra i suoi protagonisti il neo Commissario europeo per i Consumatori Neven Mimica, il vice ministro dello Sviluppo Economico Antonio Catricalà, Giuseppe De Rita, Nando Pagnoncelli.
Consumeeting prosegue oggi con la sessione intitolata “Diritti, Liberalizzazioni e Competitività. Quali prospettive per i Consumatori?”, nella sede di Roma Eventi di piazza della Pilotta. Quattro nella mattinata i workshop paralleli, a numero limitato, in cui specialisti, esperti di settore, istituzioni, associazioni di consumatori, media, imprese e loro rappresentanze confrontarsi su alcune tematiche consumeriste come l’Energia, le Telecomunicazioni e i Trasporti, le Conciliazioni paritetiche e le Adr/Odr, il Credito e l’Educazione Finanziaria.
Nella tavola rotonda finale nel pomeriggio i discussants, tra cui Giovanni Pitruzzella Presidente Agcm, Giampaolo Galli – Economista, deputato, Giovanni Cobolli Gigli – presidente Federdistribuzione, commenteranno i risultati della ricerca su “Liberalizzazioni e Competitività”, svolta da Consumers’ Forum in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania, socio di Consumers’ Forum.
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