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Control Arms: al via la consultazione popolare

Il 2007 è un anno fondamentale sulla strada verso un Trattato sul commercio internazionale di armi

di Redazione

Come previsto dalla risoluzione adottata dal Primo Comitato dell?Assemblea generale dell?Onu e poi confermata da uno schiacciante voto in Assemblea a Dicembre 2006, nel corso del 2007 il Segretario generale delle Nazioni Unite dovrà verificare il parere dei governi su ?fattibilità, ambito di competenze e parametri? del futuro Trattato sul commercio di armi. Nel 2008 verrà inoltre formato un gruppo di esperti governativi (GGE) che sarà chiamato a porre le basi del futuro trattato e a riferirne nel corso dell?Assemblea generale dello stesso anno.

Proprio per mantenere viva l?attenzione e la pressione sui governi fino all?Assemblea generale dell?ONU del 2007, in parallelo con le consultazioni che sta portando avanti il Segretario generale Ban Ki-Moon, la campagna Control Arms ha deciso di attivare una nuova fase di mobilitazione: la People?s Consultation sul Trattato. Si tratta di una consultazione popolare volta a mobilitare l?opinione pubblica internazionale perché faccia pressione sui governi, affinché rispondano alle Nazioni Unite positivamente e in linea con le richieste della campagna.

Attraverso la People?s Consultation la società civile, anche in Italia, sarà mobilitata per sostenere i principi fondamentali dell?ATT, attraverso azioni di pressione politica, attivazioni pubbliche e creazione di eventi, con l?obiettivo di raccogliere il sostegno attivo al Trattato di almeno 100 governi, compreso quello italiano.

Rete Italiana per il Disarmo ed Amnesty International, le organizzazioni che hanno rilanciato in Italia la campagna Control Arms, si stanno impegnando affinché la consultazione sia un successo anche nel nostro paese. Per l?occasione è stata approntata una campagna di pressione via web che prevede l?invio di una cartolina ?virtuale? al Ministro degli Esteri Massimo D?Alema. Le sottoscrizioni verranno raccolte tramite il sito www.controlarms.it e in seguito presentate al Ministro (link diretto alla cartolina http://www.amnesty.it/campagne/controlarms/appelli/index.html).

Il testo della cartolina chiede al nostro Governo di esprimere in modo chiaro al Segretario Generale dell?ONU il favore dell?Italia verso un Trattato in grado di contrastare efficacemente il commercio di armamenti attualmente fuori controllo.
“Migliaia di persone in tutto il mondo ogni giorno perdono la vita, sono ferite, stuprate e costrette a lasciare le loro case a causa della violenza armata. Il commercio delle armi è un affare che ci riguarda tutti. Per questo la campagna Control Arms, attraverso la Consultazione popolare, sta facendo in modo che le opinioni della gente comune siano tenute nella giusta considerazione dai governi che siedono alle Nazioni Unite e che lavoreranno alla stesura di un Trattato internazionale sul commercio delle armi” è il commento di Michela Gaito, coordinatrice delle Campagne per la Sezione Italiana di Amnesty International.
?Abbiamo già sperimentato la forza della nostra pressione, sia durante la campagna Control Arms sia per tutte le altre azioni portate avanti sul controllo degli armamenti ? aggiunge Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo ? e crediamo che anche questa volta la serietà delle nostre proposte e l?urgenza dei problemi che in questa azione si affrontano debbano far riflettere il nostro Governo e farlo muovere di conseguenza?.

La campagna si aspetta un grande ritorno di adesioni per l?Italia e nelle prossime settimane organizzerà incontri e momenti per diffondere l?invio delle cartoline online e far circolare le proposte e le riflessioni che caratterizzano Control Arms.

La campagna Control Arms dal 2003 al 2006

Il 9 ottobre 2003 Amnesty International, IANSA (International Action Network on Small Arms) e Oxfam hanno lanciato la campagna internazionale Control Arms per chiedere ai governi del mondo l?adozione di un Trattato internazionale sul commercio delle armi (ATT), destinato a impedire i trasferimenti di armi che alimentano conflitti, povertà e gravi violazioni dei diritti umani.

In Italia la campagna è stata lanciata dalla Sezione italiana di Amnesty International (AI) e dalla Rete italiana per il Disarmo il 23 marzo 2005. Oltre a chiedere il sostegno del governo all?ATT, la campagna ha chiesto con forza che gli obiettivi internazionali di un maggiore controllo sulle esportazioni di armi fossero implementati nella legislazione italiana.

Lo strumento scelto per fare pressione sui governi di tutto il mondo è stato la foto-petizione, o ?Million faces?, con l?obiettivo di raccogliere entro il 2006 un milione di fotografie e autoritratti di sostenitori della campagna.
Il 26 giugno 2006, oltre un milione di foto (di cui 40.000 raccolte in Italia) di più di 140 paesi sono state consegnate al Segretario generale Kofi Annan durante la Conferenza di revisione delle Nazioni Unite sul Programma d?azione per prevenire, combattere e sradicare il traffico illecito delle piccole armi e delle armi leggere in tutti i suoi aspetti. Tuttavia la Conferenza si è chiusa senza che i Governi partecipanti siano riusciti a trovare un accordo, sebbene la maggior parte di loro avesse sostenuto pubblicamente la necessità di più rigidi controlli sul commercio internazionale delle armi leggere e di piccolo calibro.

L?azione della campagna ha ripreso vigore in autunno a sostegno di una risoluzione per avviare i lavori sull?ATT, presentata da sette paesi in vista dell?Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Anche grazie all?intenso lavoro della campagna, in particolare nel corso dell?Assemblea generale 2006 e più in generale a partire dal suo lancio internazionale nel 2003, il 7 dicembre è stato conseguito un importante successo. Con un voto che si può definire storico, l?Assemblea generale delle Nazioni Unite ha infatti approvato con 153 voti a favore, quello contrario degli Usa e 24 astensioni, l?avvio della stesura del trattato, destinato a impedire i trasferimenti di armi che alimentano conflitti, povertà e gravi violazioni dei diritti umani.

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