Politica

Cooperante, dimmi chi sei

Volontariato. Un questionario distribuito a 100 espatriati. Per capire ragioni e aspettative di un impegno. Ecco i risultati

di Francesco Maggio

Chi sono i volontari internazionali? Quanti sono? Dove vivono durante il servizio all?estero? Come operano? E come hanno costruito il loro futuro al rientro dall?esperienza? A queste domande la Caritas diocesana di Carpi, a nome della delegazione delle Caritas dell?Emilia Romagna e Reggio Terzo Mondo (da cinque anni impegnati in progetti di solidarietà internazionale in Kosovo) hanno tentato di offrire alcune risposte attraverso la ricerca Volontariato internazionale andata e ritorno che ha coinvolto, attraverso la somministrazione di un questionario e la realizzazione di focus group, oltre 100 persone (tra animatori, infermieri, educatori, agricoltori, medici, ragionieri e meccanici) che hanno vissuto un?esperienza di volontariato internazionale.

Il profilo che esce dalla ricerca è quello di un volontario piuttosto giovane, con titolo di studio elevato, che in molti casi fa l?insegnante, ed è soprattutto donna. Le aspettative degli ?internazionali? registrano al primo posto il desiderio di una crescita professionale, seguito a breve distanza dalla speranza di lavorare molto sul campo e di vivere un?esperienza di condivisione e collaborazione.

Dall?indagine si conclude che l?esperienza vissuta è servita soprattutto ad ampliare la sfera relazionale e culturale, molto meno quella operativa. La ricerca viene presentata sabato 21 gennaio a Carpi, nella Sala Congressi di via Peruzzi, 7, nel corso di un incontro, dalle 9 alle 13.

All?incontro partecipano, tra gli altri, don Vittorio Nozza, direttore Caritas italiana; Sergio Marelli, presidente Associazione ong italiane e il giornalista di Vita, Paolo Manzo. Alla base dell?incontro la ferma intenzione di continuare la riflessione, attivando un confronto con quelle istituzioni, pubbliche o private, che finanziano progetti di solidarietà e sviluppo internazionale.

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