Sviluppo sostenibile
Cooperative gestori di comunità energetiche? Legacoop raggiunge quota 50
In Basilicata è nata la Lucania green community, comunità energetica in forma cooperativa, la seconda in Basilicata promossa da Legacoop. Il presidente Simone Gamberini: «Con questa nuova iniziativa abbiamo raggiunto il traguardo delle 50 cooperative che gestiscono oltre 150 Comunità energetiche rinnovabili». E annuncia: «Entro la fine dell’anno vogliamo raggiungere le 200 configurazioni di comunità energetiche rinnovabili, ovvero circa il 10% del totale delle cabine primarie in Italia»
di Alessio Nisi

Condividere fonti energetiche rinnovabili, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, stimolare la partecipazione attiva e promuovere l’autoconsumo, contribuire a ridurre l’impatto ambientale, apportare benefici economici ai soci produttori e consumatori inizialmente di Potenza, allargandosi poi ai territori limitrofi.
Questi gli obiettivi della Lucania green community, comunità energetica in forma cooperativa, la seconda in Basilicata promossa da Legacoop, costituita a fine maggio a Potenza da nove soci tra soggetti giuridici e persone fisiche.
La costituzione della cooperativa avviene a pochi giorni dal testo di modifica del decreto ministeriale sulle Comunità, firmato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e ora al vaglio della Corte dei Conti.
La forma cooperativa è la più adatta alla costituzione di una Cer, perché rispetta tutte le indicazioni previste dalla legge che regolamenta il settore, come il principio della porta aperta, la democraticità, l’interesse per la comunità e la sostenibilità, ma, soprattutto, il non avere come obiettivo principale il profitto finanziario, ma lo scambio mutualistico
Simone Gamberini – presidente di Legacoop nazionale
200 cooperative Cer entro fine anno
«Con questa nuova iniziativa», sottolinea il presidente di Legacoop nazionale, Simone Gamberini, «abbiamo raggiunto il traguardo delle 50 cooperative che gestiscono oltre 150 Comunità energetiche rinnovabili, in via di riconoscimento dal parte del Gestore dei servizi energetici – Gse», società partecipata dal ministero dell’Economia e delle finanze, impegnata nella promozione e nello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.
«Entro la fine dell’anno», dice sempre Gamberini, «vogliamo raggiungere le 200 configurazioni di comunità energetiche rinnovabili, ovvero circa il 10% del totale delle cabine primarie in Italia».
La cooperazione nella transizione energetica
Sottolinea sempre Gamberini che la neocostituita Cer di Potenza nasce sulla scia dell’impegno «di lunga data» di Legacoop «nella promozione di progetti di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili legati alle comunità e che negli ultimi tre anni si è rafforzato con il progetto respira.coop».
Una scelta motivata dalla «convinzione che, in linea con la responsabilità verso le generazioni future legata al carattere intergenerazionale dell’impresa cooperativa, possiamo avere un ruolo attivo per una transizione energetica veramente equa e giusta».
Nel ribadire che «la forma cooperativa è la più adatta alla costituzione di una Cer», aggiunge l’impegno a promuovere «un modello in cui l’impianto di produzione sia al servizio della comunità, che ne mantiene la proprietà e non l’affida a terzi come in altri casi».
I numeri
La consistenza dell’impegno di Legacoop nel campo della promozione di Cer in forma cooperativa è testimoniata da alcuni dati: a febbraio 2025 il Gse aveva già riconosciuto 7 Cer cooperative aderenti a Legacoop, su un totale di 155 soggetti giuridici promotori riconosciuti in tutta Italia, e 38 configurazioni su 212, ovvero quasi il 18% del totale (6,1 MW di potenza installata su 17).
In apertura foto di Ricardo Gomez Angel per Unsplash
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