Non profit

COOPERAZIONE. Online il nuovo sito della Focsiv

Lo spazio intende mettere in rete i media locali e le diverse esperienze di cooperazione

di Redazione

È on line da oggi il nuovo sito multimediale della rivista della Focsiv Volontari per lo sviluppo, che contiene oltre a news sulla cooperazione, testimonianze in tempo reale dai volontari in servizio nei cinque continenti, articoli di giornalisti africani e latinoamericani, videointerviste e documentari sui progetti, trasmissioni radio. 
 
“Mettere in rete i media locali e le diverse esperienze di cooperazione dei propri territori, stimolare i media generalisti con notizie positive sui paesi del Sud del mondo, valorizzare i volontari e i cooperanti come fonti di informazioni e dare spazio ai giornalisti dei pvs” sono solo alcune delle linee guida descritte da Silvia Pochettino, direttrice della rivista Focsiv e del nuovo sito, durante il Convegno di lancio Cooperazione internazionale, come comunicarla? che si è tenuto nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, alla presenza di oltre 150 persone, tra cui numerosi giornalisti e amministratori impegnati nella cooperazione decentrata.
 
“La cooperazione allo sviluppo è anche lotta contro l’assurda accettazione che la povertà sia una normale condizione esistenziale. Come due secoli fa è stata bandita la schiavitù, oggi dovrebbe succedere la stessa cosa riguardo la povertà” ha sostenuto Umberto Dal Maso, presidente Focsiv. “Ma la strategia di comunicazione che lavora sull’uomo non sempre è la stessa utilizzata dal mondo mass mediatico”. E conferma di questa affermazione è arrivata dalla ricerca presentata da Cristopher Cepernich, ricercatore di sociologia della comunicazione alla Facoltà di Scienze politiche, che ha monitorato per otto anni la presenza di articoli sulla cooperazione internazionale sui tre principali quotidiani italiani: Repubblica, Corriere della Sera, La stampa. Risultato: 1335 articoli recensiti per il 61% inseriti nella cronaca, 23% brevi. “La cooperazione internazionale non solo è scarsamente notiziata dalla stampa nazionale, ma entra nell’agenda dei media prevalentemente con bassa salienza, legata a cronaca locale. Che cresce solo in due casi: eventi critici (guerre, cataclismi) eventi promozionali (raccolta fondi per lo tsunami, Live8, etc.)” ha sostenuto Cepernich.
 
Tuttavia “i mass media hanno contribuito sia all’ammontare degli aiuti sia alla focalizzazione sull’emergenza grazie all’effetto Cnn” ha sostenuto Maria Elena Andreotti del Segretariato sociale Rai, precisando: “il problema italiano è che spesso il messaggio che si vuol passare non è chiaro e coerente e le campagne troppo spesso si riducono a raccolte di fondi”. Il dibattito è proseguito con l’intervento di numerosi giovani dell’Università e l’importante contributo di Babacar Sarr, già assessore della città di Louga (Senegal) e fondatore della radio comunitaria locale che ha sottolineato l’importanza della qualità della comunicazione che “deve essere essenziale, positiva, partecipativa, libera da cliché e stereotipi” e che “non si attua solo attraverso i grandi media, ma nel lavoro quotidiano di incontro e scambio tra giovani e cittadini del Nord e del Sud che si realizza nella cooperazione decentrata”.
 
www.volontariperlosviluppo.it

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