Famiglia

Così diventiamo parte sociale attiva

Le due portavoci del Forum del terzo settore: «Una partnership storica e strategica»

di Redazione

Tempi veloci: la firma entro luglio e la partenza operativa a settembre. Una cabina di regia paritaria e un presidente ?super partes?. Un grande progetto per il Meridione che mette insieme mondi diversi e genera enorme aspettativa. Sono gli ingredienti della Fondazione Sud, nata da una partnership tra Forum del terzo settore e Acri, annunciata nell?ottobre scorso e ora ai nastri di partenza. Vita ha incontrato le portavoci del Forum del terzo settore, Wilma Mazzocco (nella foto) e Maria Guidotti, per capire l?entità della ?scommessa?.

Vita: Perché per il terzo settore questa nuova iniziativa è importante?
Vilma Mazzocco: Perché è una grande scommessa, sia dal punto di vista del progetto in sé, sia per la capacità di rilanciare, proprio a partire dal Sud, il Forum del terzo settore come parte sociale attiva e propositiva, che non subentra solo a livello emergenziale, ma che fa progetto con altri soggetti per nuovi percorsi di sviluppo. Altro aspetto interessante è il rapporto con l?Acri, con cui vengono condivisi anche gli orientamenti strategici di fondo e da cui a mio avviso nasceranno anche altri progetti e percorsi di proposta politica.

Maria Guidotti: La Fondazione Sud è un laboratorio importante per tutto il terzo settore, che viene rappresentato dal Forum nella firma di questo protocollo, anche per il fatto che tutte le anime del sociale saranno ?obbligate? a cooperare in questi progetti. Questo sarà occasione di superamento di un primo limite strategico, quello di una verticalizzazione prevalente nell?attività del terzo settore, dove cooperazione sociale, promozione sociale, volontariato tendono a sviluppare progetti in modo autonomo, senza dialogare.

Vita: Si può dire che la firma del protocollo è un sostanziale superamento della querelle sull?art. 15 della legge 266?
Guidotti: Certamente è una risposta positiva che dimostra le intenzioni e la disponibilità sia del mondo del volontariato sia delle fondazioni. Ma tra le piste di lavoro successive c?è l?impegno a lavorare insieme a una evoluzione della legge 266: siamo di fronte a un?esperienza nuova, quella di mettere mano all?art.15 che ha bisogno di una messa a punto. E non dobbiamo nasconderci che il volontariato di fronte a questo dovrà essere disponibile ad affrontare i suoi problemi, come il rapporto tra le piccole organizzazioni e le grandi a rete, e il tema della costruzione di una rappresentanza, la cui mancanza è stata spesso un limite all?opportunità di incidere sulle politiche. Siamo a un bivio molto importante, e credo ci siano le condizioni per scegliere strada giusta.

Vita: Veniamo ai contenuti. Quali le linee operative della fondazione?
Mazzocco: Svilupperà la propria attività lungo due linee guida: la prima imperniata sulle fondazioni di comunità, che avranno il compito di raccogliere ulteriori fondi e perseguire azioni specifiche di tipo progettuale sui territori del Sud. La seconda riguarda ?iniziative esemplari?, incentrate su quattro assi tematici: lo sviluppo e l?innovazione nei servizi socio-sanitari; i beni comuni (dall?ambiente ai beni culturali); l?educazione dei giovani, con particolare riferimento alla legalità, ai valori della convivenza e della multiculturalità; la mediazione culturale nell?accoglienza dei migranti. Mentre il primo è un fronte di promozione della filantropia, il secondo è un fronte erogativo, ma nel quale i progetti candidati dovranno essere progettazioni complesse e calibrate su accordi tra diversi soggetti del terzo settore.

Vita: Le fondazioni di comunità hanno avuto buoni esiti al Nord, ma come potranno reperire risorse nel Sud?
Mazzocco: Questa è la domanda che ci siamo fatti tutti quando ci è stata proposta questa azione. Sono convinta che al Sud c?è voglia di esprimere anche livelli di nuova filantropia e di nuova attenzione al terzo settore. Mi vengono in mente imprenditori che già lo fanno in forma disorganizzata: noi dobbiamo lavorare perché queste nuove volontà civili possano esprimersi in un progetto comune.

Vita: È stato detto che la Fondazione per il Sud è quasi un Piano Marshall per un territorio in situazione di fragilità con il suo patrimonio di 320 milioni. Siete d?accordo?
Mazzocco: Queste risorse sono integrative e non sostitutive del sistema di welfare nazionale. Non vogliamo correre rischio di far scambiare questa azione per una sostituzione meramente finanziaria delle risorse che si riducono per il welfare.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.