Volontariato
Così facciamo argine contro la burocrazia
Intervista a Marco Granelli, presidente di CSVnet
«Il 50% delle nostre consulenze va in ambito giuridico
e fiscale. Segno che
le organizzazioni sono schiacciate dalle normative.
Che lasciano poi
poco spazio per la comunicazione»
La crisi c’è ancora. E si sente. Ne è convinto anche Marco Granelli, presidente CSVnet, che però insiste: «È necessario aumentare e non ridurre la forza del volontariato, per cui i Csv sono un importante luogo di incontro ed elaborazione territoriale».
Vita: Molti concepiscono, però, i Csv come macchine mangiasoldi…
Marco Granelli: Quest’anno siamo riusciti a fare la classificazione dei bilanci prendendo come modello quello offerto dall’Agenzia delle onlus. Da cui emerge che i costi di struttura e quelli del personale sono ampiamente contenuti. Quindi non è vero. È una percezione da combattare con i fatti.
Vita: Un contenimento che va di pari passo con l’accordo con l’Acri che per cinque anni garantirà fondi ai Csv per superare la crisi.
Granelli: Sì, va però detto che l’Acri coprirà 60 dei 90 milioni annuali di cui i Centri hanno bisogno.
Vita: Leggendo il rapporto cosa la preoccupa?
Granelli: Mi preoccupa quel 50% di consulenze offerto in ambito giuridico-fiscale. È un costo imposto dalla burocrazia che ogni anno aggiunge nuove regole e per cui le associazioni hanno bisogno di chiarimenti continui. Così come mi preoccupa la scarsa capacità dei Csv nell’ambito della comunicazione e della raccolta fondi. Su questo dovremmo fare di più. Molto di più.
Vita: E cosa l’ha sorpresa positivamente?
Granelli: L’aumento significativo della promozione al volontariato, soprattutto giovanile e soprattutto nelle scuole. Che permette ai giovani di crescere in socialità, cioè di diventare – per dirla con il presidente della Fondazione italiana per il volontariato, Luciano Tavazza, di cui ricorrono quest’anno i dieci anni dalla morte – bravi cittadini. Un’altro dato positivo, infine, è il permanere dell’offerta formativa. Temevo che con la crisi sarebbe diminuita e invece no.
Vita: Alla luce del rapporto, la domanda delle cento pistole: qual è il futuro del volontariato?
Granelli: Diciamo che vedo un rischio. Quello della frammentazione, di non saper fare sistema, che si trasforma di fatto in una delega al profit e alle istituzioni di decidere al nostro posto. Questo non deve succedere.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.