Cultura
Così la csr apre il conto in banca
Sette casi di best practices fanno aprire gli occhi: il futuro del credito ha il volto buono. e, a sorpresa, tanta fantasia...(di Stefano Arduini e Ida Cappiello).
di Redazione
Cosa succede quando la responsabilità sociale d?impresa entra in banca? Questo interrogativo solo qualche anno fa avrebbe scatenato una sequela di alzate di spalle. Oggi invece la csr si è ritagliata un piccolo spazio di sovranità che, sebbene ancora limitata dall?ingerenza del settore comunicazione (come ben spiega nell?intervista pubblicata in questa pagina Luigi Maccallini di Bnl), sta conquistando terreno passo dopo passo.
In parallelo, nelle vetrine delle banche si allarga anche l?offerta di prodotti responsabili. Prodotti che ormai sono imprescindibili per sbaragliare la concorrenza. E allora largo alla fantasia. In questa occasione presentiamo un collage di proposte pensate nei corridoi di alcuni fra gli istituti di credito più all?avanguardia in questo settore.
La lettura lascia spazio anche alla sorpresa. Come nel caso del Monte dei Paschi di Siena che ha arruolato, in qualità di insegnanti, le associazioni dei consumatori e rimesso dietro i banchi di scuola migliaia di dipendenti. O come nel caso della liaison di lungo corso fra le Banche Popolari Unite e il Cesvi, una delle ong che hanno scritto la storia della cooperazione internazionale di questo Paese e che lavora in ogni angolo del mondo.
Sanpaolo
Col sociale nel mirino
A bersaglio con i giovani, la cooperazione internazionale e gli immigrati
Il tour dei prodotti responsabili della Banca Sanpaolo di Torino si corre in cinque tappe. Si parte dal conto Benefit under 18 rivolto ai minorenni. Il neocorrentista può accendere l?opzione Charity program. La semplice attivazione impone all?istituto di versare un euro a sostegno dell?iniziativa del Magis – Movimento e azione dei gesuiti italiani per lo sviluppo, in Burkina Faso denominata Cinque pozzi a Dissin. Il bilancio sociale 2004 certifica una donazione complessiva di 15mila euro.
Sono stati invece 33.200 gli euro versati sui conti di tre enti non profit beneficiari del programma Executive. Il meccanismo consente agli aderenti di accumulare punti con l?acquisto di prodotti bancari (carte di credito, fondi di investimento e polizze vita). Alla fine della raccolta, il cliente si aggiudica un premio (per esempio: 320mila punti valgono una televisore a 32 pollici). In caso di rinuncia, però, SanPaolo raddoppia i punti e dona il controvalore in euro a un?associazione fra Airc, Fai e Save The Children secondo questa equivalenza: mille punti = 12 euro.
Il progetto Microcredito sociale consente la concessione di finanziamenti (da un minimo di mille euro a un massimo di 35mila) a persone fisiche in cerca di occupazione e a cooperative sociali. L?iniziativa è attiva nell?arcidiocesi di Torino e nelle province di Genova, Roma e Napoli, dove SanPaolo applica un tasso di interesse pari all?EuroIris +0,50%.
La quarta tappa del viaggio ci porta invece in Marocco, Bulgaria, Mali, Perù, Romania, Tunisia, Serbia Montenegro, India, Ucraina, Moldavia, Paesi in cui l?istituto di credito ha stipulato convenzioni con partner locali per permettere agli immigrati che vivono e lavorano in Italia di spedire denaro con tempi e costi contenuti. Il programma è stato battezzato Getmoney to famil.
Infine vale la pena accennare anche al Servizio bancario di base che permette ai membri di alcune associazioni (tra le quali segnaliamo Anffas, Unione italiana ciechi, Amici dei bambini) la concessione di prestiti personali a condizioni agevolate.
Banca Nazionale del Lavoro
Visibilità, ma non solo
Intervista a Luigi Maccallini, neo responsabile csr: “La sfida? affrancarmi dal settore comunicazione”
Come responsabile csr della Banca Nazionale del Lavoro, Luigi Maccallini, è fresco di nomina. La sua posizione è una novità assoluta in azienda, punto d?arrivo di un percorso durato tre anni: in questa intervista ne racconta le tappe, e le sfide future.
Vita: Che cosa significa, per la vostra banca, responsabilità sociale?
Luigi Maccallini: L?impegno sociale è un fatto storico, basta pensare a Telethon. Sul piano organizzativo e gestionale, diciamo che siamo partiti dal fronte esterno, con il bilancio sociale, per arrivare gradualmente al fronte interno, a coinvolgere tutta la struttura dell?azienda. Recentemente sono state create due unità distinte, una che segue gli aspetti regolamentati dalla legge, l?altra, la mia, che presidia la csr volontaristica.
Vita: Spesso però la csr è utilizzata unicamente come strumento di visibilità. Lei risponde alla Direzione comunicazione?
Maccallini: Per ora sì. In futuro però la responsabilità della csr potrebbe scalare l?organigramma, è una sfida. Spetta anche alle persone far conquistare alla csr un ruolo determinante, incisivo. Se succederà, significherà che la responsabilità è davvero entrata nell?operatività della banca.
Vita: Veniamo alle singole iniziative.
Maccallini: Oltre all?impegno storico per la ricerca e la cultura, nel 2004 abbiamo dato corpo agli aspetti di responsabilità legati alla governance con il codice etico, che non è affatto formale ma identifica una serie di precisi comportamenti da incentivare o scoraggiare, con relativi meccanismi di controllo. Abbiamo anche deciso di partecipare al Carbon Disclosure Project, il primo database di aziende quotate che studia la correlazione tra comportamento ambientale e andamento del titolo sui mercati finanziari. Nella fase attuale, diamo visibilità al progetto con tutti i nostri canali di comunicazione, per convincere quante più aziende possibile ad aderire.
Vita: Un aggiornamento sui fondi etici?
Maccallini: Il fondo Bnl per Telethon è in fase di revisione, vorremmo rilanciarlo e, in prospettiva, offrire ai risparmiatori una gamma articolata di prodotti.
CariFirenze
Una barriera contro l?usura
La responsabilità sociale è scritta nel dna della Cassa di Risparmio di Firenze. Fin dalla nascita, l?attenzione verso le classi sociali meno abbienti è stata alta. Il passo decisivo nel 1990, quando nacque la Fondazione, cassetto a se stante in cui confluirono le attività sociali, così come disposto dalla legge Amato.
Dunque una mission sociale marcata alla quale, con l?evolversi del sistema economico, si è affiancata l?attività d?impresa. Che però non ha dimenticato le proprie radici: oggi quasi la metà degli impieghi di capitale è destinato alle piccole e medie imprese, prevalentemente in Toscana. Nella stessa regione, nel 2004 sono stati erogati 2,25 milioni di euro per interventi di promozione culturale. La lotta all?usura è perseguita attraverso uno stretto rapporto con i Cofidi, gli enti delle associazioni di categoria che aiutano gli imprenditori a uscire da situazioni di difficoltà, ma anche con la Confraternita delle Misericordie di Siena, uno dei più antichi enti solidali d?Italia.
Infine, dal 2002 CariFirenze si è disimpegnata dal settore delle armi.
Monte dei Paschi
Consumatori in cattedra, dipendenti all?ascolto.
Oltre 4mila giornate d?aula per comprendere le esigenze dei cittadini
è cominciato l?ultima settimana di maggio il corso di formazione Banca della Previdenza, in tutto 4.200 giornate di aula dedicate a 2.600 dipendenti del Monte dei Paschi di Siena fra titolari di filiale, addetti al call center e personale commerciale. I punteggi dei dipendenti/allievi ai questionari di gradimento sono stati lusinghieri: in media, 5,5 punti su 6. Questa iniziativa non si distingue però per l?unicità (nel panorama bancario ci sono infatti diversi casi di questo genere), ma per il fatto che solo in Banca della Previdenza tra i relatori compaiono le associazioni dei consumatori, ben 11: Acu, Adiconsum, Adoc, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori Acli, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori. A loro è stato chiesto di spiegare il punto di vista dei consumatori sulle tematiche di previdenza complementare e di illustrare il ruolo dell?associazionismo nei confronti del sistema bancario. «Il dialogo diretto non è cominciato in aula, ma molto prima, nella fase di progettazione del corso, realizzando un?esperienza che non credo abbia precedenti in Italia», spiega Giuseppe Rudisi, responsabile prodotti previdenziali del Servizio mercato Affluent di Mps.
«Il nostro gruppo è già oggi tra i leader nella previdenza complementare, con il 15% degli aderenti ai fondi pensione e piani individuali pensionistici. La riforma previdenziale Maroni ha aperto nuove opportunità, soprattutto per quanto riguarda l?investimento del tfr da parte dei lavoratori, i quali, una volta che la riforma sarà a regime, potranno investire la liquidazione scegliendo tra i fondi collettivi e gli altri prodotti pensionistici disponibili sul mercato. è un tema delicato, impatta sulla qualità di vita degli anziani del futuro. In questo campo la responsabilità sociale della banca è un dovere, e vogliamo che il nostro personale sia consapevole di questo».
La posta in gioco è alta, il mercato potenziale vastissimo: dunque il confronto aperto con la società civile diventa un fattore strategico di crescita per la banca. Il corso è il primo frutto di un lungo lavoro comune di Mps con le associazioni nato dal progetto Consumer Lab.
Le iniziative ora in cantiere sono quattro: in dirittura d?arrivo le linee guida al contratto orientato al cliente, elaborate insieme alle associazioni, mentre per l?anno prossimo arriveranno nuovi prodotti finanziari e assicurativi destinati a clienti particolari, come gli anziani e i diversamente abili; infine saranno elaborate linee guida per la diffusione di informazioni sui prodotti finanziari più diffusi.
Agrileasing
Motore acceso per il non profit
Che sia una novità lo si capisce fin dal nome: Leasing etico. Un accostamento originale inventato da Banca Agrileasing nel quadro di una strategia finalizzata ad abbattere le barriere di accesso al credito da parte degli enti non profit e dei lavoratori immigrati. Su Leasing etico, oltre a queste due categorie, possono contare anche le aziende profit che però abbiano un progetto e un bene inserito in un programma di responsabilità sociale da finanziare e che sia in linea con i requisiti etici individuati dall?istituto.
Nel primo anno di vita di questo strumento finanziario, che consente vantaggi esclusivi per l?acquisto di mezzi di trasporto e beni strumentali, sono stati chiusi 142 contratti per oltre 11 milioni di euro, la metà dei quali a favore di clienti non profit, il resto suddiviso fra aziende responsabili e lavoratori immigrati con permesso di soggiorno (18%). Quanto ai costi, le condizioni di leasing sono personalizzate in base alle garanzie e ai rischi di ogni singolo progetto/ cliente e al grado di ?eticità? dell?attività finanziabile, misurato in base al sistema Etikit ideato dalla stessa Banca Agrileasing.
Banche Popolari Unite
Il matrimonio col Cesvi? Come fosse il primo giorno.
Dall?Africa al Sud America prosegue la collaborazione con l?Ong di Bergamo
La lotta all?Aids in Africa.Lo sviluppo comunitario e ambientale in Zimbabwe. Il sostegno alle popolazioni colpite dallo tsunami. Il microcredito in Uruguay. Sono questi i quattro target umanitari che le banche aderenti alla rete Bpu (Banche Popolari Unite che il 21 giugno all?università di Bergamo presenteranno il bilancio sociale 2004) hanno deciso di sposare in collaborazione con l?ong bergamasca Cesvi. Il meccanismo è semplice. Scegliendo la carta di credito di nuova generazione Libra Mastercard, il cliente automaticamente determina un versamento di 3 euro che l?istituto dona all?associazione. Ma non solo. Al cliente spetta anche l?indicazione di quale iniziativa sostenere.
Come detto la rosa è composta da quattro progetti. Il Fondo Takunda finanzia la prevenzione e la cura anti Aids di migliaia di bambini e mamme africane, in particolare in Zimbabwe. Proprio nel Sud di questo Paese, il Cesvi è impegnato in un altro programma solidale di Sfruttamento sostenibile dell?ambiente che prevede la creazione del Gran Limpopo, il parco nazionale transfrontaliero più grande del mondo al confine con Mozambico e Sudafrica. Ma i 3 euro potrebbero anche prendere la strada del Sud-Est asiatico: nella regione indiana del Tamil Nadu o nella zona di Trincomalee in Sri Lanka. Aree in cui il Cesvi, dopo aver fronteggiato la prima emergenza, ha pianificato progetti di sviluppo, come nel caso delle Case del Sorriso. Si tratta di centri di accoglienza per ragazzi di strada e orfani dello tsunami, ma anche punti di riferimento per l?istruzione, il gioco e la formazione professionale dei giovani. Non è più all?ordine del giorno, ma sono passati solo tre anni dalla più grave crisi economica che ha messo in ginocchio l?economia di Argentina e Uruguay. I clienti che acquisteranno la Libra Card (l?offerta è valida fino a dicembre 2005) avranno la possibilità di sostenere i piccoli imprenditori di Montevideo. In partnership con la Fucac (cooperativa uruguayana d?intermediazione finanziaria) il Cesvi lavora infatti su tre aspetti cruciali per la ripresa economica: la facilità di accesso al credito, l?assistenza tecnica e la formazione professionale. Si consolida così un rapporto oliato da anni, come sottolinea il presidente delle Bpu, Emilio Zanetti: «Abbiamo l?obiettivo di trasferire anche ai nostri clienti lo spirito umanitario».
Banca Popolare di Milano-Webank
In prima linea sul fronte dell?accessibilità.
L?istituto lombardo vanta uno dei siti internet più solidali d?Italia
Www.webank.it/accessibile è l?indirizzo internet che vorrebbe entrare nei ?preferiti? di tutti i navigatori con difficoltà visive, problemi nell?uso del mouse, o semplicemente sprovvisti di connessioni veloci. Si tratta della versione accessibile di Webank, lo sportello virtuale della Banca Popolare di Milano che dal 2000 offre agli utenti una serie di servizi in alternativa, o complementari, agli sportelli fisici. Due esempi molto semplici di accessibilità sono i caratteri ingranditi e un disegno del sito che consente di navigare rapidamente anche a chi dispone solo della connessione telefonica tradizionale.
«Siamo ai massimi livelli nella classifica internazionale dei siti accessibili», spiega Frederic Defechereux, direttore business privati di Weservice, la società che per conto di Bpm gestisce i servizi in rete. «Abbiamo avuto anche l?approvazione dell?Osservatorio siti internet dell?Unione italiana ciechi. Ma il nostro obiettivo a medio termine è di arrivare a rendere completamente accessibile anche la versione base del sito, (www.webank.it), superando la distinzione attuale rispetto alla versione dedicata ai disabili».
Il servizio online della banca, attualmente utilizzato da 150mila clienti, meriterebbe comunque una citazione a prescindere dalla sua fruibilità in quanto assicura maggiore trasparenza e confrontabilità con la concorrenza ed è meno costoso. «Il valore sociale del servizio è stato compreso da subito da Bpm, che ha cominciato ha riflettere sull?accessibilità nel 2003, anno dedicato ai disabili, investendo tempo e risorse a favore della fascia di clientela meno attrezzata. Oggi la sfida è raggiungere un maggior numero di utenti potenziali: spesso non è facile, occorrono canali di comunicazione non convenzionali», conclude Defechereux.
Bpm è in una posizione di assoluta avanguardia nel panorama bancario nazionale: in Italia solo un altro istituto (Banca Popolare di Sondrio) è attivo sul fronte dell?usabilità. Già oggi è disponibile l?estratto conto in braille su richiesta e alla fiera HandItalia, a Piacenza dal 10 al 12 giugno, sarà presentato il bancomat accessibile ai disabili motori e visivi, posizionato all?altezza giusta e attrezzato in modo da guidare gli ipovedenti durante le operazioni.
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