Mondo

Così l’Arabia Saudita ha “truccato” il voto in Egitto

Molti dubbi sulla regolarità nei seggi di Ryad

di Redazione

di Randa Ghazy

Più di 50 milioni di elettori per una rosa di tredici candidati. Le elezioni presidenziali egiziane incominciate stamani non saranno di certo una passeggiata.

I disordini temuti non hanno tardato a verificarsi, con un’affluenza da record alle urne che ha creato problemi al traffico e un poliziotto ucciso da uno sconosciuto a un seggio elettorale di Roud al-Faraj, sobborgo del Cairo.

Sono oltre 13mila i seggi allestiti nelle 27 province del Paese: le operazioni di voto andranno avanti fino alle 20 di giovedì 24 Maggio e saranno monitorate da diverse organizzazioni non governative locali e straniere, tra cui il Carter Center dell’ex presidente Usa Jimmy Carter, anch’egli in Egitto in questi giorni.

Nonostante recenti sondaggi dessero per favorito l’ex presidente della Lega Araba Amr Moussa, si tratta delle prime elezioni presidenziali in cui il popolo egiziano si reca alle urne senza poter dare per scontato il risultato finale. Ma soprattutto si tratta delle prime elezioni presidenziali per gli oltre 586 mila cittadini egiziani residenti all’estero, che hanno votato dal 10 al 17 maggio e con l’annuncio dei primi risultati stanno già imprimendo un forte impatto alle elezioni.

Scoppia infatti la prima polemica: i risultati pressoché definitivi delle votazioni all’estero vedono la vittoria di Mohammed Morsy, candidato dei Fratelli Musulmani, con il 38% dei voti, seguito da Abdel Moneim Abul Fotouh, l’ex membro dei Fratelli Musulmani espulso dal movimento, con il 28%. In terza posizione si piazza il socialista Hamdeen Sabbahi, che ottiene il 15%. Quarto classificato è Amr Moussa (12%), ex ministro degli Esteri di Mubarak, mentre il fanalino di coda è Ahmed Shafiq, l’uomo a capo dell’ultimo governo del deposto raís (7%).

La sorpresa è legata al grande “ribaltone” dovuto all’Arabia Saudita, dove si trova oltre la metà di tutti gli egiziani iscritti nelle altre liste estere, e dove si teme siano avvenute irregolarità di voto a Ryad e Gedda a favore di Mohammed Morsy.

Il voto in quelle zone mostra infatti un distacco molto forte del rappresentante dei Fratelli musulmani rispetto agli altri concorrenti, e risultati in controtendenza con le altre circoscrizioni estere.

Mentre infatti in Europa vince Abul Fotouh, seguito da Sabbahi, Moussa, Shafiq e Morsy. e negli Stati Uniti sempre Abul Fotouh, seguito da Moussa, Shafiq, poi Sabbahi e infine Morsy. nella capitale saudita Morsy arriva al 49,5 per cento dei voti seguito da Abul Fotouh con il 26,1.

In attesa di verifiche, la polemica si placa per il vincolo delle 24 ore di silenzio imposto durante i due giorni di voto in Egitto, i cui risultati saranno annunciati il 21 giugno.

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