Non profit

Così Leslie mi ha portato a Dongguan

Luca Doninelli racconta la sua sorpresa di fronte a un libro che sa di vita

di Redazione

Nel mio corso di Etnografia narrativa ho messo tra i libri di testo Operaie di Leslie Chang. L’ho messo non perché sia un racconto di carattere etnografico, ma perché lo ritengo un libro straordinario. È un libro innanzitutto giornalistico, visto che l’autrice fa quello che oggi nella normale attività giornalistica non si fa più: si è buttata in un gigantesco lavoro preparatorio durato 9 anni prima di intraprendere il racconto di un mondo che ai nostri occhi occidentali ha caratteristiche inimmaginabili. Mi ha colpito l’approccio che l’ha resa capace di costruire un grande quadro d’insieme partendo da osservazioni minute, ad esempio dall’analisi di quale telefonino una ragazza abbia tra le mani.
Quello che Leslie Chang indaga è un fenomeno di dimensioni umanamente gigantesche: a Dongguan, una grande città nel Sud-Est della Cina, arrivano ogni giorno, dalle sterminate campagne di tutto il Paese, migliaia di ragazze, accettando condizioni durissime pur di provare a intraprendere una carriera. Per quello che io ho potuto conoscere della Cina, Chang ha fotografato questo Paese in modo perfetto. Ci restituisce la mentalità di un popolo che con testardaggine riesce a ottenere risultati che sembrano umanamente impensabili. Per questo, leggendo Operaie ci si rende conto di quanto sia verosimile la prospettiva che a breve la Cina dominerà il mondo… [Luca Doninelli]

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.