Famiglia

Così Repubblica prese un granchio

La nuova normativa sulla droga «proibisce agli operatori dei Sert l’effettuazione di visite domiciliari per la somministrazione di terapie con metadone e buprenorfina».

di Redazione

La nuova normativa sulla droga «proibisce agli operatori dei Sert l?effettuazione di visite domiciliari per la somministrazione di terapie con metadone e buprenorfina». Di conseguenza «è fatto divieto di affidare il metadone a parenti, familiari, amici e operatori di comunità terapeutica». Per qualche giorno questa circolare firmata dal responsabile del Sert Ovest di Bologna, Piero De Marco, ha seminato il panico fra operatori di comunità e parenti. Cosa sarebbe successo nel caso in cui, come spesso accade, un tossico non fosse stato in grado di recarsi direttamente al Sert per fornirsi di metadone e nessuno lo avrebbe potuto fare in sua vece? Ad amplificare l?allarme ci si è messa pure Repubblica che, nella rubrica delle lettere firmata da Corrado Augias, il 10 marzo pubblicava lo sfogo di una preoccupatissima mamma. Per fortuna però si trattava di una cantonata, come spiega Claudio Miselli, presidente della Comunità Il Pettirosso: «Venti giorni fa la Usl di Bologna ha effettivamente distribuito quell?avviso, ma ben presto si è accorta del clamoroso errore di interpretazione ritirandolo immediatamente». Morale: il caso era stato risolto diversi giorni prima dell?articolo di Repubblica.

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