Cultura della salute

Così tv e influencer normalizzano lo svapo tra i minori (in barba al divieto di pubblicità)

La sigaretta elettronica è diventato un gesto cool e un’abitudine diffusa tra i giovani grazie ai social e ai video nonostante il divieto di vendita e pubblicità ai minori. Influencer e media ne normalizzano l'uso aumentando i rischi per la salute, soprattutto per i più vulnerabili. «È urgente intervenire con misure legislative per fermare questa diffusione», avverte Tamburlini, presidente del Centro per la salute delle bambine e dei bambini

di Rossana Certini

In Italia, il 23% degli adolescenti tra i 13 e i 15 anni ha provato almeno una volta una sigaretta elettronica: praticamente uno su quattro. A dirlo è la quarta raccolta dati della sorveglianza Global youth tobacco surveyGyts effettuata in Italia nell’anno scolastico 2021-2022, che ha scattato la fotografia di abitudini, conoscenze e attitudini legate all’uso di sigarette tradizionali, elettroniche e, per la prima volta, dei dispositivi a tabacco riscaldato, negli studenti della fascia 13-15 delle scuole italiane. Ma ciò che dovrebbe allarmare di più è anche che, incrociato i dati di diversi studi realizzati anche da istituti privati e fondazioni, è possibile stimare che oltre 1 adolescente su 10 ne fa uso abituale. Lo fanno spesso in bagno, a scuola e nei parchi. Ancora più spesso lo vedono fare: nei video su TikTok, nelle serie su Netflix, nei reel di Instagram.

Lo svapo è diventato un gesto cool, un accessorio di scena, un’abitudine senza spiegazioni. Non compare nessun marchio, nessuna scritta promozionale, ma il messaggio arriva lo stesso. La pubblicità occulta delle e-cig è sotto gli occhi di tutti, soprattutto dei più giovani a cui arriva sotto traccia attraverso i canali che loro frequentano ogni giorno: video, social e piattaforme.

Così, mentre l’art. 21, comma 10 del Decreto legislativo 6/2016 disciplina la comunicazione commerciale relativa a sigarette elettroniche e liquidi di ricarica nei servizi della società dell’informazione, sulla stampa e altre pubblicazioni, la cultura visiva normalizza l’uso delle sigarette elettroniche in modo subdolo e, purtroppo, efficace. A dispetto del divieto di qualsiasi forma di pubblicità, diretta o indiretta, che promuova questi prodotti, inclusi gli aromi, che possono attrarre i consumatori.

Svapo e web: il nuovo fenomeno cool tra i giovanissimi

Un’indagine su TikTok del 2021 pubblicata su JMIR Pediatrics and Parenting – rivista scientifica peer-reviewed ossia con revisione tra pari – che ha analizzato 100 video con l’hashtag #vaping ha dimostrato che il 42% di essi mostrava persone mentre fumavano o erano in presenza di vape pen e questi video hanno ottenuto oltre 35milioni di visualizzazioni. Dunque poco meno di metà del totale dei video analizzati propone contenuti che normalizzano o rendono glam lo svapo, spesso al loro interno sono inserite musiche adatte a un pubblico giovane o ambientazioni umoristiche.

Parallelamente, ricerche della University of Southern California hanno individuato l’inserimento di sigarette elettroniche in video di artisti seguiti dai ragazzi. Come in I’m the One” di DJ Khaled – nome d’arte di Khaled Mohamed Khaled – con oltre 1,3miliardi di visualizzazioni, compaiono scene in cui modelli utilizzano dispositivi specifici per vaping, ripresi in primo piano.

I’m the One” di DJ Khaled nome d’arte di Khaled Mohamed Khaled

Su YouTube esistono numerosi video dedicati ai “vape tricks”, trucchi di svapo, contenuti spesso sponsorizzati da brand che mostrano anziani e influencer mentre creano figure di vapore artistiche. Molto condivisi da utenti giovanissimi e spesso proposti con musica urban o elettronica, contribuiscono a costruire un’immagine di vaping accattivante e poco rischiosa.

Canali italiani di svapo: influencer e community in crescita

In Italia non ci sono studi che mappano l’uso dello svapo nei contenuti per adolescenti ma navigando in rete non è difficile trovare canali YouTube come quello di Danielino77 (al secolo Daniele Zingaretti) con quasi 110mila iscritti e centinaia di video dedicati al mondo dello svapo. Oppure quello del Santone dello Svapo (Matteo Gallegati) youtuber protagonista di una community dedicata allo svapo, recensisce dispositivi, liquidi e tecniche con oltre 350mila iscritti e un linguaggio moderno, ironico ma persuasivo.

Reality show e celebrità: lo svapo in prima serata

Passando alla televisione, per esempio, anche l’edizione in corso di Temptation Island, programma seguitissimo da adolescenti e giovani adulti, non ha fatto mancare protagonisti che erano frequentemente ripresi in primo piano con sigarette tradizionali o dispositivi di vaping. Già nel 2018, l’Unione nazionale consumatori – Unc ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria- Iap per denunciare la presenza frequente, nei momenti clou del reality, del dispositivo iQOS (il riscaldatore di tabacco di Philip Morris), mostrato in primo piano dai protagonisti. Ma l’Unc ha segnalato anche celebri volti del mondo dello spettacolo (come Paola Perego, Gabriel Garko, Nainggolan, ecc.) per aver posato con tali dispositivi in bella vista sui social, senza indicazioni chiare di sponsorizzazione: possibile endorsement velato.

Anche lo svapo senza nicotina è dannoso

«L’uso di sigarette elettroniche è in grande aumento un po’ ovunque in Europa», sottolinea Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la salute delle bambine e dei bambini. «È evidente che occorre prendere misure, anche legislative, che inizialmente non erano state previste. La legge italiana proibisce ai minori di 18 anni di acquistare questi prodotti: questo è un dato consolidato e credo anche abbastanza rispettato. Ma forse non basta, visto che potrebbero scambiarsele con amici più grandi. Si dovrebbero prevedere norme adeguate per eliminare questo tipo di pubblicità occulta, che tanto occulta poi non è».

Da tempo i pediatri e le istituzioni sanitarie denunciano un aumento dell’uso tra i giovanissimi e i rischi legati all’esposizione precoce, anche senza nicotina. Come spiega Tamburlini infatti: «Anche nelle sigarette che non contengono nicotina ci sono sostanze dannose, che impattano sul sistema respiratorio. In particolare nei bambini che, per esempio, sono asmatici, o comunque con fragilità respiratorie. Gli effetti negativi valgono per tutti, ovviamente, ma per alcuni soggetti sono ancora più gravi».

Svapo, porta d’ingresso verso il fumo tradizionale

Tamburlini sottolinea come il danno maggiore è rappresentato dal fatto che «l’uso di sigarette elettroniche è spesso il primo passo verso il fumo di sigarette tradizionali o verso l’uso di altre sostanze. Questo è comprovato. Ad esempio, uno studio recente fatto nel Regno Unito ha dimostrato come, su una popolazione molto ampia di giovani, coloro che avevano fatto uso di sigarette elettroniche da ragazzi o ragazze avevano una probabilità molto più alta di iniziare a fumare e di usare sostanze negli anni successivi».

«La nicotina è una sostanza che produce anche dipendenza, questo lo sappiamo da tempo. Ma anche i preparati che non contengono nicotina comunque hanno al loro interno varie sostanze chimiche e particelle che possono provocare una serie di danni, a seconda ovviamente della quantità inalata», conclude Tamburlini. «Credo che sia il caso di alzare l’allerta dei ministeri, in particolare del ministero della Salute, affinché non solo prendano posizione, ma si attivino, perché le pratiche cambiano rapidamente e servono risposte efficaci e tempestive».

La foto di apertura è di Nery Zarate su Unsplash

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