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Costa d’Avorio: la fuga degli italiani

Ore di paura per i cooperanti. Un'aereo dovrebbe riportarli in italia via Ghana

di Redazione

”Abbiamo vissuto giorni di grande paura, speriamo di essere veramente alla fine di questa avventura. Dall’ambasciata ci hanno detto che domattina i soldati Onu ci scorteranno all’aeroporto, un aereo ci dovrebbe portare in Ghana e da li’ in Italia”: suona abbastanza tranquilla la voce del cooperante Onu di Sanremo Gaudenzio Laomedonte che con quattro italiani, tre veneti ed un lombardo e’ in fuga da Abidjan, teatro di violenti scontri. ”Ieri pomeriggio i soldati francesi ci hanno portato dall’ex albergo Pergola ad un punto di raccolta piu’ decentrato – ha detto Laomedonte – dove abbiamo dormito. Nella notte abbiamo sentito degli spari ed abbiamo saputo che ci sono stati altri problemi e morti. Ma qui le notizie vanno e vengono e non siamo in grado di dare un quadro di quanto avviene. Quello che sappiamo e’ che domattina dovremmo partire. Abbiamo visto che qualche ora fa sono arrivati altri tre italiani che vivono qui e che domani dovrebbero partire con noi, ma non sappiamo da dove arrivino”. Il cooperante Onu ha spiegato che in questi giorni sono sempre rimasti in contatto con l’ambasciata e con la Farnesina, che hanno offerto loro ”un grande supporto con la loro assistenza verbale”. Secondo quanto spiegato, i 5 italiani ora si trovano in un ex albergo e ristorante, ”La gorge d’or” in un altro quartiere della citta’, sono senza denaro ed hanno potuto mangiare grazie all’aiuto di persone del posto. ”Personalmente – ha detto ancora il sanremese che malgrado l’angoscia vissuta negli ultimi giorni non ha perso il senso dell’umorismo – per valigia ho un sacchetto di iuta con dentro un paio di scarpe, due paia di mutande sporche e lo spazzolino da denti, oltre alla maglietta, i pantaloni che indosso e la mia pelle, che per quanto anziana, spero di portare a casa. Quando hanno dato l’assalto all’albergo mi hanno messo il machete alla gola perche’ non avevo soldi”. Tra i vari aneddoti che il gruppo ha da raccontare, anche un assalto dei pirati mentre si trovavano in porto su un peschereccio della Rio Mare dove avevano trovato rifugio dopo l’assalto al loro albergo. ”Dobbiamo veramente ringraziare la polizia della Costa d’Avorio che ci ha scortati al porto e la Rio Mare che ci ha ospitati. Eravamo una ventina, perche’ con noi c’erano anche i francesi, ma i marinai ci hanno offerto le loro cuccette ed abbiamo fatto i turni per dormire. Ieri mattina presto una barca ci ha arpionati ed alcuni uomini volevano salire a bordo, credo per rubare. Le urla li hanno fatti fuggire”.

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