Volontariato

Criminalità: furti e minacce a don Ciotti

Un intrepellanza dei deputati dell'Ulivo

di Redazione

MAFIA: DON CIOTTI DOPO IL FURTO, SEGNALI INQUIETANTI =
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09:04 MAFIA: DON CIOTTI DOPO IL FURTO, SEGNALI INQUIETANTI

”Sono stati asportati documenti relativi all’attivita’ che porto avanti con Libera a livello nazionale. Hanno preso documenti, rapporti, relazioni sulle confische dei beni dei mafiosi, miei e delle persone che se ne occupano”. Cosi’ il fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera, don Ciotti, spiega in un’intervista a ‘La Stampa’ il misterioso furto all’associazione antimafia nella notte tra venerdi’ e sabato scorsi, che va ad aggiungersi a una recentissima intrusione nella rete che ha visto l’intervento della polizia delle telecomunicazioni. ”Ci sono segnali inquietanti”, non a caso ”alla vigilia di un momento importante”, aggiunge. Oggi, infatti, a Roma è stata presentata la prima ‘pasta antimafia’ d’Italia, prodotta nei terreni confiscati alle cosche.
Quali sono ”gli elementi a conoscenza del ministero”, qual è ”la valutazione al riguardo” e ”quali iniziative il governo intenda assumere al fine di garantire la sicurezza delle strutture e l’incolumita’ delle persone impegnate nella lotta alla mafia aderenti e organizzate dall’associazione Libera”. A chiederlo, in una interpellanza urgente rivolta al ministro Pisanu, un gruppo di parlamentari dell’Ulivo tra cui Luciano Violante, Pierluigi Castagnetti, Marco Boato, Maura Cossutta e Ugo Intini. I firmatari ricordano che, nel corso del fine settimana, ”ignoti si sono introdotti negli uffici della presidenza dell’associazione Libera”, ”asportando da armadi blindati una serie di documenti riservati relativi all’attivita dell’associazione e del presidente o manomettendo i computer, o ancora intercettando la posta elettronica indirizzata ai suoi componenti o collaboratori impegnati nella lotta alla mafia”.

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