Q uattromila organizzazioni provenienti da 150 Paesi si ritroveranno a Belém per parlare, come suggerisce anche lo slogan di presentazione, di «crisi globale, risposte globali».
A fianco e al centro del “movimento dei movimenti” saranno presenti i popoli indigeni con i loro 3mila delegati, veri protagonisti della Giornata Pan-Amazzonica, una delle tante e importanti proposte collaterali.
Tra gli argomenti in agenda discussi dai rappresentanti di sindacati, organizzazioni ambientaliste, grandi associazioni sociali dei lavoratori e ong, il fallimento del modello economico, politico e sociale responsabile dell’attuale crisi. Nonché il tema della difesa dei beni comuni, della lotta alla privatizzazione dei beni fondamentali e soprattutto alla criminalizzazione di ogni idea differente. Per non parlare del problema dell’acqua e della lotta contro la sua privatizzazione, che è da anni oggetto di un intenso dibattito internazionale. Organizzati in concomitanza con il Forum anche incontri transfrontalieri, iniziative di solidarietà con Gaza, una marcia nelle favelas, una fiera del commercio equo e delle economie solidali, un forum dei teologi della liberazione, uno dei giudici, dei parlamentari e delle autonomie locali e perfino un meeting “degli scienziati”.
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