Mondo

CRISI. Unioncamere: Mezzogiorno in affanno

Al Sud rallentamento più accentuato

di Redazione

A pagare il prezzo più alto della crisi economica prevista per il 2009 sarà il Mezzogiorno: -0,6% l’andamento del Pil previsto in quest’area contro il -0,3% della media nazionale, con Basilicata (-0,9%), Molise, Puglia e Calabria (-0,8%) fanalini di coda della classifica regionale. Solo l’Emilia Romagna sembra destinata a contenere il peso della crisi, incrementando la propria attività produttiva dello 0,1%. Secondo gli Scenari di
sviluppo delle economie locali italiane
, elaborati dal Centro Studi di Unioncamere in collaborazione con Prometeia, il rallentamento della crescita delle esportazioni nel 2009 (+0,6%) sarà ancora più accentuato nel Meridione, che è in assoluto l’area del Paese nella quale i consumi delle famiglie conosceranno anche nel 2009 la più sensibile contrazione.
Il quadro, ha commentato il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, «è sicuramente difficile, soprattutto perché mostra che la crisi attuale si abbatterà con maggior violenza sulle regioni economicamente più deboli del Paese. Tuttavia il nostro sistema produttivo è fondamentalmente sano e sta già lavorando per reagire
alla congiuntura negativa. Questo mi fa guardare al futuro con l’ottimismo della ragione”.
Per questo motivo, aggiunge, «la situazione richiede un surplus di responsabilità da parte di tutte le componenti istituzionali e associative. Assicurare l’accesso al credito alle imprese è la priorità delle priorità. Senza liquidità disponibile, infatti, il vero motore del Sistema Italia, rappresentato dagli oltre 6 milioni di piccole e medie imprese esistenti, rischia di andare in panne ora e di non riuscire a riagganciare la ripresa non appena si presenteranno le occasioni».

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