Mondo
Croce rossa: centinaia di vittime a Duékoué
Nella città orientale si stanno seppellendo i cadaveri, mentre continua la guerra civile
di Redazione
«Insieme con gli operatori della Croce rossa locale i nostri volontari stanno raccogliendo i cadaveri e lavorando all’identificazione dei corpi». Lo ha detto all’agenzia Misna Stephen Anderson, coordinatore della missione ivoriana del Comitato internazionale della Croce Rossa.
Il dramma nel dramma, in questi giorni di guerra civile in Costa D’Avorio, riguarda la città di Duékoué. Secondo le informazioni raccolte dall’organismo internazionale, nei giorni dell’avanzata in città delle forze che sostengono Alassane Ouattara scontri tra comunità rivali hanno causato almeno 800 vittime.
Prima, durante e dopo le violenze migliaia di civili si sono rifugiati in una missione cattolica gestita dai salesiani. «Nel territorio della missione – dice Anderson – sono accampate tra le 15.000 e le 20.000 persone, uomini, donne e bambini: servono acqua, cibo, tende».
La strage sarebbe avvenuta tra il 27 e il 29 marzo, durante l’avanzata verso sud degli ex-ribelli che sostengono Ouattara.
A confermare l’avvenuta strage è anche il direttore dell’ong ‘Action contre la faim’, Francois Danel, raggiunto telefonicamente nella città ivoriana dalla France presse: «Posso confermare che ci sono stati massacri di centinaia di persone a Duekoue tra il 27 e il 29 marzo», ha detto Danel.
La Caritas parla di «un migliaio di persone morte o disperse» a Duékoué in seguito al massacro.
La Costa D’Avorio è ormai nelle mani delle milizie di Alassane Ouattara, considerato generalmente il vincitore legittimo delle presidenziali del novembre scorso. Le truppe controllano i centri di potere ad Abidjan, capitale economica del Paese, e da due giorni circondano la residenza di Laurent Gbagbo, il presidente uscente che non vuole lasciare il potere.
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