“Cyber for Good”: la cybersicurezza per il Terzo settore

Le infinite opportunità di internet, del cloud e dell’intelligenza artificiale sono cresciute alla stessa velocità dei rischi a cui sono associate. Se l’evoluzione degli strumenti digitali ha cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare e di lavorare, è urgente mettere in conto i rischi connessi all’universo cyber. Soprattutto in Italia.

Infatti, secondo il rapporto Clusit 2024, l’Italia ha subito il 10% degli attacchi mondiali e l’Europa ha contato +67% degli incidenti rispetto al 2023. I settori più colpiti rimangono quelli pubblici, governativi, militari (+45% rispetto all’anno precedente) seguiti dal settore sanitario (+19%). Se l’Italia si colloca come uno dei paesi più presi di mira dagli attacchi cyber a livello globale, il Terzo settore non fa eccezione.

Una missione: proteggere chi protegge

Le 360mila istituzioni non profit attive in Italia (Istat, 2022) impiegano complessivamente 920mila dipendenti. Il loro impatto è fondamentale per il sostegno e l’assistenza alle persone più vulnerabili, la coesione sociale sul territorio e la resilienza del paese durante le molteplici crisi sociali, sanitarie e ambientali in corso.
Malgrado il ruolo essenziale che rivestono, tali associazioni sono le meno preparate per difendere i dati dei propri volontari e delle persone assistite, e sono spesso le entità più esposte ai cyber-attacchi. Per quale ragione? Da un lato, il settore non profit possiede spesso meno risorse economiche e meno competenze verticali interne.
Inoltre, i dati dagli enti del Terzo settore sono più sensibili trattandosi di pazienti e gruppi di persone vulnerabili. 
La solidità e la capacità di resistenza di tali sistemi informatici dovrebbero costituire una priorità fondamentale per tutelare la privacy di questi gruppi. Ma al di là della protezione dei dati, la cybersicurezza nel Terzo settore rappresenta anche un fattore essenziale per mantenere la fiducia del pubblico e garantire la continuità delle attività. È fondamentale che il Terzo settore, pur con le sue limitate risorse, si adegui alle sfide digitali. La buona notizia è che è possibile proteggersi contro una grande parte degli attacchi integrando delle buone abitudini e utilizzando gli strumenti giusti.

Cyber for Good

Il programma Cyber for Good è stato creato nel 2023 in Francia da Advens for
People and Planet, Latitudes e Share It. Ha permesso di sensibilizzare 3913 strutture alla cybersicurezza e accompagnare 113 associazioni attraverso il coaching individuale o delle sessioni collettive organizzate da 73 specialisti cyber.

Quest’anno, grazie a una partnership con Advens Italia, BNP Paris, Ashoka Italia, la fondazione OLI Adriano Olivetti Leadership Institute e VITA, l’iniziativa viene proposta anche in Italia. Concretamente, il progetto pilota “Cyber for Good” prevede due webinar informativi e la possibilità, per le prime associazioni interessate che ne faranno richiesta, di accedere a ore di consulenza gratuita da parte degli esperti di cybersecurity di Advens Italia. 

Il programma dei webinar

11 giugno 11:30 – Come proteggere la tua associazione  
La protezione dei dati è essenziale per ogni associazione. In questo contesto, le
tecniche e gli strumenti utilizzati possono fare la differenza. Un incontro per capire come affrontare la cybersicurezza in modo efficace e proteggere la propria organizzazione.  

15 luglio 11:30 – Dati sensibili: come proteggere il settore medico- sociale 
Nel contesto sanitario e sociale, la gestione dei dati sensibili è un tema delicato e
cruciale. Un incontro per scoprire le buone pratiche e le soluzioni tecnologiche per tutelare la privacy dei beneficiari, assicurando al contempo l’efficacia dei servizi forniti.

Al termine dei webinar sarà possibile registrarsi per un’ora di consulenza gratuita con un esperto cyber di Advens Italia.

Per seguire i webinar e prenotare una consulenza basterà iscriversi sul sito
cyberforgood.it

Advens for People and Planet è l’impact partner di Advens, pure player europeo della sicurezza informatica. Il suo obiettivo: un mondo più sicuro, più inclusivo e più sostenibile. L’azienda e il fondo di dotazione stanno costruendo insieme un modello di performance globale condividendo una visione e obiettivi comuni. Nel 2026 il fondo diventerà azionista dell’azienda con una quota del 25% e l’obiettivo di immaginare un modello in cui gli interessi economici e l’interesse
generale possono crescere e alimentarsi vicendevolmente.  
Per leggere il rapporto d’impatto di Advens for People and Planet del 2024: Impact Report 2024 Advens For People And Planet (in inglese). 

Illustrazione di Andrea Mongia