Famiglia

Da Prada a Fondazione sud «il non profit mi ha conquistato»

«Sono rimasto affascinato dalla efficienza e dalla capacità di coinvolgimento delle associazioni americane». Così l’uomo che dirigerà...a cura di, Christian Benna

di Redazione

E' un manager di ?lusso? il neo direttore di Fondazione per il Sud, l?ente non profit nato dall?inedita alleanza tra Acri, terzo settore e mondo del volontariato che si propone di lenire le ferite ancora aperte del Mezzogiorno. Giorgio Righetti, 43 anni, ha un pedigree professionale di assoluto prestigio ma tutt?altro che non profit. Eppure un giorno di qualche anno fa ha preso carta e penna, messo nero su bianco la sfilza di competenze da primo della classe e ha iniziato a inviare curriculum. Non per approdare in un?altra griffe di prestigio (allora stava a Prada), ma per sposare in prima persona le cause del terzo settore. E nel 2006, dopo tre anni vissuti sotto il cielo di New York, Righetti atterra ad Arezzo, dove inizia a gestire i programmi di sviluppo dell?associazione Rondine Cittadella della pace. Dalle stelle di Manhattan a un salto nel buio della provincia toscana? Forse per qualcuno, ma non per tutti.

Vita: Giorgio Righetti, la sua è una storia da top manager a cavallo tra due mondi. Sicuro dell?ultima scelta? Giorgio Righetti: Ho trascorso 15 anni nel profit. Un periodo in cui ho vissuto solo di riflesso la galassia del terzo settore Usa, grazie a mia moglie che ha fatto volontariato per New York Cares. Anche se solo indirettamente, è stata un?occasione preziosa per rendersi conto dell?efficienza delle associazioni americane. Se hai solo cinque ore di tempo al mese, ma voglia di impegnarti, riescono comunque a coinvolgerti. Un universo affascinante che mi ha conquistato.

Vita: E ora che siede nella poltrona operativa di Fondazione Sud, che idea si è fatto del non profit italiano?
Righetti: Certamente positiva, malgrado tutte le difficoltà del caso. Le due realtà, profit e non profit, sono ancora lontane, si parlano poco. Ed è perciò molto stimolante cercare di stabilire un contatto, un linguaggio comune per far partire il dialogo.

Vita: La fondazione è nata quasi un anno fa. Ora è tempo di partire. Qual è la road map che vi porterà a diventare pienamente operativi?
Righetti: Nell?arco di pochi giorni saranno delineate le linee guida delle attività per il 2007. In una fase successiva presenteremo il piano alle Regioni del Mezzogiorno interessate, tutte quelle a obiettivo 1, e già a luglio usciranno i primi bandi. Per le erogazioni invece si partirà entro la fine dell?anno.

Vita: I problemi nel Sud Italia non mancano. Su quali settori del sociale scommette Fondazione Sud?
Righetti: Saranno principalmente due i campi su cui punteremo. E si tratta di temi legati. Uno è l?educazione nell?ottica del recupero scolastico di ragazzi in difficoltà. Poi punteremo sullo sviluppo del capitale d?eccellenza, cioè nella formazione di manager per il non profit e in campo tecnologico. Infrastrutture sociali ancora poco sviluppate del Mezzogiorno, ma che una volta costruite, non solo con il nostro contributo, potrebbero davvero rilanciare il territorio.

Vita: Resta il nodo della struttura di governo, nel quale sono rappresentate le grandi associazioni. C?è il rischio di interventi ?autoreferenziali? escludendo magari le piccole ma meritevoli? Ce la farete ad essere davvero indipendenti?
Righetti: Questo è un aspetto da curare con estrema attenzione. Anche se in realtà la governance duale assunta dalla fondazione assicura un controllo costante. Inoltre contiamo di avvalerci di esperti esterni per la valutazione della bontà dei progetti e della effettiva capacità delle imprese sociali di realizzarli. E c?è ancora una fase successiva a cui teniamo molto: quella del monitoraggio delle risorse erogate, che per il primo anno ammonteranno a 25 milioni di euro circa.

Vita: Dirà la sua anche sugli investimenti della fondazione? Punterete sulla finanza etica?
Righetti: È il comitato tecnico che sceglie gli indirizzi degli investimenti, oggi ancora in fase di valutazione, e il consiglio di amministrazione che li attua. Il patrimonio è per il momento affidato alla Cassa di Risparmio di Ferrara, ma presto la gestione del risparmio sarà affidata esternamente a una o più Sgr. Lo statuto comunque ci obbliga a privilegiare gli investimenti socialmente responsabili.

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