Ricordando le reazioni tiepide, quando non critiche, con cui molti soggetti del terzo settore avevano accolto il Libro Verde «La vita buona nella società attiva», presentato nel luglio scorso dal ministro Sacconi, era davvero difficile pronosticare una promozione tanto calorosa al Libro Bianco sul futuro del modello sociale.
Dai distinguo riservati al Libro Verde, un pamphlet di 26 pagine per un indice ragionato sui temi di discussione intorno ai pilastri di un welfare tanto necessario quanto rinnovato, si è passati ad una complessiva condivisione della visione contenuta nelle 50 pagine del Libro Bianco. In un incontro, alla Campionaria delle qualità italiane a Milano, con il sottosegretario alle Politiche sociali, Eugenia Roccella, Andrea Olivero, portavoce del Forum del terzo settore (nella foto) e presidente Acli, Vilma Mazzocco, presidente di Federsolidarietà, Giuliano Poletti, presidente di Legacoop, Monica Poletto, presidente CdO Opere sociali ed Edoardo Patriarca, consigliere dell’Agenzia per le onlus, hanno per la prima volta pubblicamente preso parola sul Libro Bianco presentato pochi giorni prima.
Da tutti gli interlocutori è arrivato un apprezzamento per l’esatta comprensione della natura del terzo settore e per il ruolo riservato ad esso e alle sue potenzialità nel disegno di un nuovo modello sociale. «Il terzo settore, come ben sottolinea il Libro Bianco, non è un gestore, ma un attore, sensore e innovatore della società. Il Forum del terzo settore accoglie volentieri la “sfida” di costruire insieme un nuovo modello sociale e sin d’ora s’impegna a far la propria parte sino in fondo», ha sottolineato Olivero. E Patriarca ha rilanciato: «Quando in un documento tanto importante troviamo scritto un passaggio come questo nella pagina conclusiva: “È necessario aprire una stagione costituente per il terzo settore dedicata a produrre le soluzioni legislative idonee a promuoverne le straordinarie potenzialità”, possiamo dire che finalmente è stata disegnata una cornice degna all’agire del mondo non profit». Soddisfazione anche da parte di Vilma Mazzocco per una visione del welfare larga, non limitata alla sola assistenza ma comprensiva degli ambiti sanitario ed educativo dentro una visione unitaria e con la persona al centro; di Monica Poletto per la centralità della libertà di scelta e della sussidiarietà; di Giuliano Poletti, che ha invitato a sviluppare più pensiero e condivisione sui nodi culturali del Libro Bianco: persona, famiglia e comunità.
Da parte di tutti la disponibilità a collaborare alla definizione dei piani d’azione per i diversi ambiti di riforma previsti dal Libro Bianco e già alcune concrete indicazioni di lavoro: dalla definizione civilistica del non profit al riordino delle agevolazioni fiscali previste per gli enti non commerciali e onlus (oltre 40), dal rilancio dell’impresa sociale al tema del finanziamento del terzo settore.
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