Non profit

Danimarca: ludopatia, +350% di giovani in trattamento

Nel paese scandinavo il 40% dei malati di ludopatia ha meno di 25 anni, un aumento esponenziale negli ultimi cinque anni, dovuto alla liberalizzazione del 2012 che ha introdotto i giochi online e la possibilità di pubblicizzare l'azzardo

di Gabriella Meroni

È boom in Danimarca di giovani contagiati dalla ludopatia. Lo deununcia il Center for Ludomani, secondo il quale sarebbe proprio la fetta più giovane della popolazione a essere divenuta più vulnerabile di fronte alle tentazioni del gioco d’azzardo. Secondo le statistiche, infatti, i giovani danesi in trattamento per “febbre da gioco” sono aumentati addirittura del 350% dal 2007 al 2013, e sempre nel 2013 il 40% delle persone in cura per ludopatia era un under 25.  “Il settore del gioco è cambiato radicalmente nell’ultimo decennio, e ci sono nuove tentazioni e insidie”, ha dichiarato alla stampa locale Christina Ilsø Metral, consulente del Centro.  Mentre il sito del Center for Ludomani osserva che la penetrazione di internet ha aumentato l’accesso a una vasta gamma di giochi disponibili tutto il giorno. Un mercato anche economicamente sterminato, se si considera che in Danimarca nei soli primi tre mesi del 2012 – anno in cui nel Paese sono stati liberalizzati i giochi d’azzardo – sono stati spesi più di 270 milioni di corone (36 milioni di euro) per pubblicizzare il gioco. Così a Copenhagen è tornata alla ribalta la proposta di istituire una “carta d’identità” sanitaria che aiuti a monitorare meglio e identificare i dipendenti da gioco.

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