Cultura
Debito estero: Cei, allargare criteri per cancellazione
Lo sostiene la Fondazione "Giustizia e Solidarietà" (promossa dalla Cei per dare continuità alla Campagna giubilare per la cancellazione del debito estero)
di Redazione
“La cancellazione del debito estero è condizione per una più efficace lotta alla povertà: occorre snellire e democratizzare le modalità per accedervi, attraverso tavoli paritetici in cui si discuta di debito, di esigenze finanziarie e di obiettivi di sviluppo del millennio in modo trasparente e pubblico, aperto alla società civile, in un contesto normato dalla legge e non lasciato all’attuale informalità”. Lo sostiene la Fondazione “Giustizia e Solidarietà” (promossa dalla Cei per dare continuità alla Campagna giubilare per la cancellazione del debito estero), che ricorda in una nota i 50 anni del Club di Parigi che riunisce i 19 Paesi, compresa l’Italia, che vantano crediti con i Paesi in via di sviluppo e i più poveri del mondo. “L’attuale iniziativa Hipc – rileva il direttore della Fondazione, Riccardo Moro ? pur liberando risorse finanziarie preziose dei paesi debitori non lo fa in modo sufficiente e riguarda esclusivamente 28 Paesi su 56”. Dall’iniziativa Hipc, denuncia, “rimangono fuori gli altri paesi a basso reddito mentre anche verso i paesi medio reddito le conversioni sono troppo rarefatte”. Il Club di Parigi, spiega la nota, “è stato in passato un cattivo esempio di relazioni internazionali: i Paesi indebitati, in condizioni di vulnerabilità, venivano convocati dai creditori che di fatto dettavano loro le condizioni, imponendo i tristemente noti piani di aggiustamento strutturale”.
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