Welfare

Dico: Acli, urgenza ideologica ma i Pacs sono più lontani

'Un'urgenza tutta ideologica, ma lo spettro dei Pacs si allontana''. Cosi' il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commenta il disegno di legge '

di Redazione

”Un’urgenza tutta ideologica, ma lo spettro dei Pacs si allontana”. Cosi’ il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commenta il disegno di legge ”sui diritti e i doveri delle persone stabilmente conviventi”, i Dico, elaborato dai ministri Bindi e Pollastrini. Le Acli sono pronte a diffondere i dati di un sondaggio effettuato dall’Associazione nelle ore precedenti la presentazione del provvedimento, risulta evidente che altre erano e sono le urgenze per gli italiani: ”La fretta con cui e’ stata chiesta e quasi pretesa questa legge -afferma Olivero- e’ parsa una forzatura ideologica. Nessuno ha saputo spiegare perche’ questa legge andava fatta entro febbraio, prima ancora si diceva entro gennaio, o entro dicembre. Tanto piu’ che un testo legislativo non sembrava strettamente necessario. La maggioranza dei diritti richiesti era sostanzialmente esigibile sul piano del diritto privato. Si e’ voluto partire dalla coda del fare a tutti i costi una legge piuttosto che dalla testa, con l’analisi delle ingiustizie da correggere o dei diritti in piu’ eventualmente da concedere”. Nel merito del provvedimento presentato dal Governo, le Acli apprezzano senz’altro lo sforzo compiuto dagli interlocutori politici e soprattutto i passi avanti fatti rispetto alle prime bozze circolate sui giornali nei giorni scorsi. In particolare, la modifica all’articolo 1 e l’estensione della legge ai legami parentali e di solidarieta’, sembra – secondo le Acli – allontanare definitivamente lo spettro dei Pacs dal nostro Paese, rimuovendo cosi’ dal dibattito un elemento fortemente ideologico. L’Associazione si riserva di verificare con attenzione le singole questioni, valutando i rischi di conflitti con il diritto vigente, in particolare col diritto familiare, ma intanto prende atto positivamente che nel testo si ragiona di doveri e non solo di diritti”. Tuttavia -concludono le Acli- nemmeno in questo campo puo’ esistere una fase uno ed una fase due. ”Se la famiglia e’ al centro dell’azione di governo – dice Olivero – pretendiamo che contemporaneamente ad un disegno di legge in materia di evoluzione dei diritti delle persone che convivono, ne venga presentato uno di evoluzione dei diritti giuridici della famiglia. Perche’ anche e soprattutto la famiglia ha bisogno di nuovi e migliori sostegni giuridici, che la promuovano oltre il campo delle esigenze economiche”. Le Acli chiedono due segnali concreti: l’introduzione del quoziente familiare nel regime fiscale; l’utilizzo dei soldi derivanti dalle maggiori entrate fiscali a sostegno delle politiche per la famiglia.

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